Nucleare: a un mese dall’incidente di Fukushima il mondo a che punto è?

di Redazione 95 views0

E’ passato un mese dall’incidente alla centrale nucleare di Fukushima in seguito alla straordinaria scossa di terremoto (dell’11 marzo con una magnitudo di 9,1) che ha colpito il Giappone, e alla violenza con cui le onde dello tsunami si sono abbattute sulla costa. L’episodio ha portato il mondo a una riflessione sull’energia prodotta dall’atomo: da subito il cancelliere tedesco Angela Merkel ha imposto uno stop, l’Europa ha decretato la preparazione di una batteria di ‘stress test’ per le centrali in attivita’, e anche l’Italia – pur senza centrali in attivita’ per effetto del referendum del 1987 – che nutriva l’intenzione di riprendere la strada nucleare ha aperto una ‘parentesi’ lunga un anno, declinando una moratoria all’atomo.

La sicurezza del nucleare
Sara’ stata l’esplosione delle coperture di due reattori, l’incremento della temperature dei noccioli, l’aumento delle radiazioni dentro e fuori l’impianto, la fuga di acqua radioattiva, e la scalata dei gradi di gravita’ con cui e’ stato classificato l’incidente (fino al piu’ grave, il settimo, indicato da Greenpeace in un recente rapporto come quello assegnato nel 1986 al disastro di Chernobyl in Ucraina) ma da Fukushima in poi ci si e’ cominciati a chiedere quale davvero fosse il bilancio benefici-rischi di questa tecnologia. Francia e Inghilterra risentono dei colpi seguiti all’incidente alla centrale nipponica e, senza pensare a bloccarne la produzione, indicano il percorso degli ‘stress test’ per il nucleare in attivita’ sul territorio Ue. Cosa diventata ufficiale dopo pochi giorni.

I percorsi di uscita dal nucleare
La Germania, della Merkel, ha bloccato immediatamente i vecchi impianti, di cui pochi mesi prima era stato invece deciso un allungamento di vita dei reattori, con la ferma intenzione di uscire quanto prima dal nucleare. Gli Usa si sono smarcati, non senza ripensamenti, anche perche’ la tipologia di reattori usata, al di la’ dell’Atlantico, e’ di tipo diverso. Il nostro Paese – come detto – con un decreto del consiglio dei ministri del 23 marzo (giorno in cui scadeva la delega al governo) ha sospeso per 12 mesi la procedura per la localizzazione e la realizzazione delle centrali, rinviando di 24 mesi la strategia nucleare. Ma non quella per il deposito di scorie radioattive che entro il 2015, anche per obblighi assunti in sede europea, deve essere identificato. I ministri dello Sviluppo economico Paolo Romani e dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno cosi’ parlato di ”scelta responsabile” in nome della sicurezza e ”nell’interesse dei cittadini”.

Per Veronesi il nucleare è sicuro
L’Agenzia per la sicurezza nucleare, guidata da Umberto Veronesi – per il quale Fukushima e’ ”il primo grave incidente di progettazione nucleare della storia” – continua la sua attivita’ come organo competente sulla sicurezza nucleare. Inoltre, sul nucleare italiano pesa il referendum abrogativo fissato per il 12 e 13 giugno.

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