Dopo l’incredibile moltiplicazione di cinghiali, che ormai si addentrano anche nelle zone abitate della periferia di Berlino, adesso sono i troppi cervi a mettere a rischio la riforestazione delle foreste dell’Harz, la regione montagnosa che fino alla caduta del Muro era a cavallo delle due Germanie. La Sueddeutsche Zeitung scrive che per venire a capo del problema le autorità della Bassa Sassonia stanno cercando cacciatori volontari, chiamati a dar man forte alle 4 guardie forestali esistenti, che da sole non riescono ad abbattere il numero di animali necessario per riequilibrare l’ecosistema. Mentre dieci anni fa erano 3500 i cervi recensiti nelle foreste dell’Harz, il loro numero è salito quest’anno a 5mila, con il risultato che sarà necessario abbattere 1750 animali nel periodo di caccia compreso tra il 1 giugno ed il 31 dicembre.
Il numero troppo elevato di questi animali
«Abbiamo bisogno di cacciatori volontari», ha spiegato Michael Rudolph, responsabile dell’Ufficio forestale della Bassa Sassonia, che solo tra il 1986 ed il 1998 ha speso l’equivalente di oltre 22 milioni di euro per rimboschire un vasto territorio depauperato da secoli di sfruttamento industriale e minerario. «L’Harz si presenta con un aspetto simile a quello di una groviera», ha spiegato il manager, sottolineando che il rischio è adesso che il nunmero troppo elevato di questi animali divori le giovani piante impiegate nel rimboschimento delle foreste.
Fonte: La Zampa.