E’ di circa 3 miliardi di dollari l’anno l’impegno della Banca Mondiale per progetti di sviluppo sostenibile che valorizzino le energie rinnovabili e un’urbanizzazione a misura di futuro. E’ quanto emerso dal seminario che si è svolto all’Istituto nazionale per il Comercio Estero, in cui sono state evidenziate, fra l’altro, le possibilità per imprenditori, aziende e società di consulenza italiane.
Un impegno che – ha sottolineato il presidente dell’Ice, Umberto Vattani – “nel quadro di finanziamenti della Banca Mondiale ha visto nel 2010 l’Italia al terzo posto, con una quota dell’8,93% del totale, fra i paesi aggiudicatari” dei contratti. “Questo Seminario – ha aggiunto Vattani – si propone di far conoscere alle realtà imprenditoriali e alle società di consulenza italiane, le opportunità offerte dai progetti e dai programmi predisposti dalla Banca Mondiale in particolare nei settori dell’energia e dello sviluppo urbano. Uno sviluppo che, d’altronde, resta imperfetto se non è collegato alla soluzione del problema di approvvigionamento di energie rinnovabili“.
I finanziamenti al settore energetico
“Nel 2010 i finanziamenti nel settore energetico della Banca Mondiale – ha evidenziato Dana Rysankova, senior energy specialist dell’organizzazione – hanno rappresentato il 18 % del totale, con un trend di crescita passato dai 2,3 miliardi di dollari del 2003 ai 13 miliardi del 2010. In questo ambito, l’impegno nel campo delle rinnovabili è cresciuto di otto volte fino a 1,9 miliardi per l’anno passato“.
Il 44 per cento dei finanziamenti hanno coinvolto progetti di sviluppo nel settore idroelettrico, mentre il fotovoltaico ha assorbito il 9 per cento, ma con un trend di crescita più forte in regiorni come l’Africa Sub-sahariana dove solo il 31 % della popolazione ha accesso all’elettricità. Se si esclude la quota del Sudafrica, nell’intera Africa Sub-sahariana la potenza installata è di appena 30 GigaWatt, pari a quella della sola Norvegia.
Eppure, ha aggiunto la Rysankova, il potenziale non è indifferente: nel solo idroelettrico il potenziale è di 1 milione di GW/ora l’anno, ovvero un decimo del totale mondiale. In paesi come Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia, la crescita possibile è stimata in 30 volte la produzione attuale, in Guinea addirittura di 100 volte.
Le piccole iniziative
Ma se i grandi progetti richiedono un notevole sforzo economico, la Banca Mondiale – ha ricordato l’esperta – sostiene anche iniziative di taglio medio/piccolo, come quelle finanziate in Sri Lanka, Vietnam, Turchia e Tanzania. Ma uno dei settori più promettenti resta quello del solare termico e fotovoltaico, dove si va dai maxi progetti di energia concentrata Csp nella regione Mena agli impianti domestici che stanno cambiando la vita di milioni di persone (in Bangladesh le antenne ‘domestiche’ sono già 375 mila e crescono a un ritmo di 15 mila unità il mese).
Ripensare i modelli di urbanizzazione
Il ruolo cruciale delle rinnovabili nell’urbanizzazione del futuro è evidente alla luce dello scenario disegnato da Steven Karam, Lead Urban Economist della Banca Mondiale, che ha ricordato come già oggi negli agglomerati urbani viva più del 50 per cento della popolazione mondiale, una presenza che entro il 2030 dovrebbe aumentare di 2 miliardi di persone (di cui il 90 per cento nei paesi in via di sviluppo).
E’ un trend che “ha imposto di ripensare i paradigmi dell’urbanizzazione“, ha spiegato Karam, ma che conferma anche come lo sviluppo delle città abbia un ruolo importante nel ridurre la povertà, con ricadute positive anche per quanti vivono ancora nelle zone rurali. Ma la ricerca della massima efficienza energetica, ha aggiunto, è fondamentale dal momento che entro il 2030 le città assorbiranno il 73 % della domanda mondiale di energia e avranno una pari quota di emissioni di Co2.
La green economy negli Stati Uniti
L’incontro presso la sede dell’Ice – che il prossimo 5 aprile dedicherà un incontro allo sviluppo delle opportunità aperte dalla green economy negli Stati Uniti – si è concluso con un seminario su ”Come sostenere la partecipazione delle società di consulenza italiane alle gare finanziate dalla Banca Mondiale”, tenuto da Luis Prada, un esperto di procurement della Banca Mondiale per le Società di Consulenza che intendono migliorare la propria performance nelle gare indette dalla Banca.