Il pianeta riscopre il carbone come fonte energetica che, negli impianti a nuova tecnologia come quello recentemente inaugurato a Brindisi da Enel alla presenza del ministro Prestigiacomo, viene riclassificato oggi come ecosostenibile. ”Nel 2010 la produzione di carbone sale a livello mondiale a 6,5 miliardi di tonnellate (+8% rispetto al 2009), in crescita per l’ottavo anno consecutivo”, secondo i dati presentati oggi dal presidente di Assocarboni Andrea Clavarino. Nella prima decade del duemila, ha sottolineato, ”e’ il carbone la fonte energetica che, a livello mondiale, sperimenta il maggior tasso di crescita della produzione, con un aumento del 7% per ciascun anno. Tuttavia in Italia – ha lamentato Clavarino – un inadeguato mix energetico, in cui il carbone pesa ancora troppo poco (12%) – determina un handicap alla competitività del sistema industriale del Paese”.
Il bilancio energetico
Nel 2010, ha osservato Clavarino, ”la fattura energetica è stimata in aumento a circa 51,7 miliardi di euro con un aggravio di 9,3 miliardi di euro (+18% circa) rispetto all’anno precedente. Il peso sul Pil della fattura energetica – già troppo elevato nel 2009 – ha così raggiunto il 3,3% rispetto al 2,7% del 2009 e un valore medio dell’1,5% negli anni novanta. Questo a fronte di consumi energetici in crescita dell’1,6% rispetto al 2009 ma ancora ai livelli del 1998. Un maggior utilizzo di carbone a quote equivalenti a quelle europee (pari al 33%) consentirebbe – ha detto – una riduzione dei costi della bolletta elettrica e una maggior sicurezza di approvvigionamento mentre la quota di carbone nel mix italiano di produzione di energia elettrica è ancora ferma al 12%, la medesima dal 2004”.
Le centrali a carbone in Italia
Oltre al nuovo impianto a Brindisi all’avanguardia per la cattura della Co2, ha detto il presidente di Assocarboni, ”le 13 centrali a carbone esistenti nel Paese hanno un livello di efficienza media pari al 40%, con picchi di eccellenza al 46% per Torrevaldaliga Nord, che nel mondo vengono raggiunti solo in Giappone e Danimarca. Ma in Italia – ha concluso Clavarino – ci sono ampli spazi di crescita per questa fonte tra le piu’ democratiche, e che e’ l’unico combustibile che può soddisfare la domanda crescente in Italia come in Cina, India, e nei Paesi in via di sviluppo”.