“Sono nata a Trieste, quindi in una città di mare, ma ho sempre prediletto la montagna e il clima montano come mio vero spirito. L’amore per le foreste nasce dalla passione per le scienze naturali, tanto che desidererei una laurea, non in lettere, ma in scienze naturali (honoris causae, perché non mi sono mai laureata)“. Così la scrittrice, Susanna Tamaro, spiega l’origine della sua passione per i boschi e la scelta di far stampare il suo nuovo libro ‘Il grande albero’, edito da Salani Editore, usando fibre di cellulosa provenienti da foreste gestite in modo sostenibile.
L’amore per le foreste
“Il mio grande interesse – aggiunge – sono sempre stati la Natura, gli animali, le foreste, l’osservazione dei fenomeni naturali. Ho tutt’ora una forte passione per i boschi: li osservo come un enorme laboratorio di scienze naturali pieno di lezioni da imparare. Da 20 anni vivo in campagna in Umbria, piantando alberi e seguendoli nella crescita; si imparano molte cose direttamente sul campo“.
Diffondere le buone pratiche
Un segnale importante che la scrittrice sceglie di lanciare anche perchè per diffondere le buone pratiche e le scelte di sostenibilità ambientale, l’esempio degli opinion maker è essenziale per orientare i consumatori e il mercato. Purtroppo, spiega la Tamaro, “la cultura delle foreste è stata un po’ lasciata andare, non si fanno più i tagli del bosco con regolarità, e invece proprio il taglio, che oggi viene visto come un problema, è necessario e indispensabile, soprattutto perché la maggior parte dei nostri boschi in Italia non è più naturale, sono stati piantati dall’uomo, e ha bisogno di cure“.
Più consapevolezza
La gente, aggiunge la scrittrice scrittrice friulana celebre per il best seller ‘Va’ dove ti porta il cuore’, “dovrebbe sapere che se si tagliano alberi per fare spazio ai più giovani o a specie più adatte all’ambiente si fa solo del bene“. Mentre purtroppo, “c’è molto sentimentalismo e ignoranza sui meccanismi naturali; anche l’abbattimento di certi animali, come accade per la selezione naturale, è spesso necessaria perché il mondo cambia e non si possono lasciar proliferare in maniera esponenziale, anche se sembra un atto di violenza e crudeltà. Allo stesso modo dovrebbe essere chiaro che tagliare gli alberi in modo corretto è necessario per la salvaguardia dei boschi“.
Ricordando il papa ecologista
Nel libro anche un richiamo all’episodio di un Papa (che ricorda Wojtyla) con lo scoiattolo. Questo perché, spiega la Tamaro, “il Papa amava i boschi, andava spesso a camminare in montagna. Il richiamo è dovuto al fatto che Wojtyla amava particolarmente la natura, la montagna, i boschi. La Chiesa solitamente è abbastanza carente su questo lato e invece lui aveva una passione per questi posti”.
Quanto ai giovani lettori, “reputo che sia un’avventura ‘immergersi’ nella vita di un albero e raccontare il bosco. Penso che i bambini di oggi siano stimolati da cose straordinarie, ma apparentemente non sono interessati alle scienze, invece è il contrario. I bambini vanno pazzi per la natura” conclude la Tamaro.