Cipollaccio

di Redazione 282 views0

 Il cipollaccio o lampagione, Muscari comosum (L.) Mill., 1768, è una pianta erbacea bulbosa perenne usata in erboristeria e in cucina, della famiglia delle Liliaceae, ora Hyacinthaceae secondo la classificazione APG, diffusa nell’Europa meridionale.
Il cipollaccio o lampascione è una pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina è conosciuta anche come Leopoldia Comosa (L.) Mill. Perché il genere è stato dedicato al Granduca di Toscana Leopoldo II (1797-1870).
Questa pianta erbacea bulbosa usata in erboristeria e in cucina ha un bulbo a tuniche esterne rosso violette ; lo scapo è eretto, alto fino a uno o due metri; le foglie basali sono larghe due centimetri, lineari, scabre al margine; il racemo è prima denso, poi lasso con alla sommità un ciuffo di fiori. La corolla è urceolata da violetta fino a gialla.
Il cipollaccio fiorisce da marzo a giugno. I bulbi di questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina sono eduli e possono essere conservati in agrodolce. I bulbi si consumano crudi in insalata o lessati e consumati in vari modi, come le cipolle, rispetto alle quali hanno un sapore più gradevole.

Prodotti agroalimentari tradizionali italiani
Su proposta della regione Basilicata i lampascioni sono riconosciuti come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
Il cipollaccio o lampascione, nella cucina tradizionale della Basilicata si prepara dopo aver ripulito i singoli bulbi di ogni traccia di terra e di radici, e dopo averli tenuti in acqua per circa un’ora per consentir loro di perdere il liquido di sapore amaro che trasuderanno dopo essere stati “sbucciati”.

In padella semplice, con le uova o sott’olio
I bulbi vanno cucinati interi, ma dopo averli intaccati nella parte inferiore, quella più larga, con un coltello, in maniera diversa a seconda della preparazione, che può essere in padella semplice, in padella con le uova o sott’olio.
Nei primi due casi andranno incisi con numerosi tagli perpendicolari a formare una stella dalle molte punte, di modo che durante la cottura possano aprirsi come piccoli fiori. In tal modo possono essere stufati in padella con un coperchio, aggiungendo solo olio e poco sale, e schiacciandoli leggermente col dorso di una forchetta, oppure soffritti per pochi minuti, poi schiacciati leggermente con la forchetta e infine uniti alle uova sbattute con la sola aggiunta di un pizzico di sale. Incisi invece con una semplice croce, i cipollacci possono essere bolliti in acqua e aceto (una parte di acqua e una di aceto) con l’aggiunta di circa due pugni di sale grosso per 5 litri d’acqua. Una volta raffreddati potranno essere posti in olio di oliva senza altri aromi, o con l’aggiunta di aromi quali timo, origano e peperoncino.

Una leccornia per gli intenditori
Si tratta di un prodotto che in tutte le preparazioni va cucinato con molta semplicità, poiché il già forte sentore di amaro è sufficiente a dargli il tipico carattere che fa di questa radice una vera leccornia per gli intenditori. I lampascioni hanno un profumo dolciastro e aromatico, e un sapore che coniuga una decisa nota amara con un retrogusto dolce molto rotondo e delicato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>