Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano -parte seconda-

di Redazione 35 views0

 La flora del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano consta circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee. Tra di esse circa il 10% rivestono una notevole importanza fitogeografica essendo Endemiche e/o rare. La più nota di queste specie, e forse anche la più importante, è la Primula di Palinuro (Primula palinuri), simbolo del Parco, specie paleoendemica a diffusione estremamente localizzata.
Nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, per la sua posizione baricentrica nel Bacino del del Mediterraneo, sono presenti entità tipicamente meridionali di ambienti aridi al loro limite superiore di espansione insieme a specie, a distribuzione prettamente settentrionale, che qui raggiungono il limite meridionale del loro areale analogamente a quelle ad areale tipicamente orientale od occidentale.

Numerose piante autoctone
La flora del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano contribuisce alla tutela della biodiversità del luogo grazie proprio alla sua varietà e alle numerose piante autctone. Nel corso della dinamica evolutiva del territorio le piante hanno occupato tutte le nicchie ecologiche disponibili, comprese quelle via via create dall’antropizzazione, arricchendo il già ampio mosaico della biodiversità. Queste piante si sono, lentamente e gradualmente, evolute ed associate in comunità di piante altamente specializzate ed in equilibrio con l’Ambiente costituendo l’attuale paesaggio vegetale del Cilento.

Il giglio marino
Sulle spiagge, tra le comunità delle sabbie, è ancora presente il sempre più raro Giglio marino (Pancratium maritimum); sulle scogliere a diretto contatto con gli spruzzi del mare vivono fitocenosi ad alofite estremamente specializzate e dominate dalla endemica Statice salernitana (Limonium remotispiculum) mentre sulle frequenti falesie costiere gli aggruppamenti rupicoli mediterranei sono costellati di preziosi endemiti come la Primula di Palinuro, il Garofano delle rupi (Dianthus rupicola) la Centaurea (Centaurea cineraria), l’Iberide florida (Iberis semperflorens), la Campanula napoletana (Campanula fragilis), ed altre ancora che caratterizzano, con le loro fioriture, un paesaggio costiero di rara bellezza dove l’ambiente e la biodiversità sono rispettati e tutelati.

Macchia mediterranea
Nella fascia mediterraneo-arida del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, regno della multiforme e policroma macchia mediterranea, qui arricchita, in due sole località costiere, dalla Ginestra del Cilento (Genista cilentina) specie individuata soltanto nel 1993, da Carrubo (Ceratonia siliqua), Ginepro rosso o fenicio (Juniperus phoenicea), lembi di leccete, boschetti a Pino d’Aleppo (Pinus halepensis). Nell’area costiera, in particolare, il tessuto dei boschi sempreverdi e della macchia mediterranea è permeato dagli uliveti, giardini quasi naturali che si confondono e si integrano nella calda natura delle coste cilentane.

Alle quote superiori
Alle quote superiori e nell’interno le Querce, a volte annose e solitarie a guardia degli antichi coltivi, ora in formazioni compatte insieme ad Aceri, Tigli, Olmi, Frassini e Castagni. Più in quota il territorio ospita delle faggete, l’Acero del Lobel (Acer lobelii) e il Carpino dell’Etna (Berberis aetnensis), piccoli boschetti spontanei di Betulla (Betula pendula), l’Abete bianco (Abies alba) ed il Bosso (Buxus sempervirens) ed Platanus orientalis autoctono dei dintorni di Velia.

Per maggiori informazioni visitate il sito web del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

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