L’uso dell’aglio in erboristeria e in cucina non è adatto ai soggetti affetti da dermatosi, dermatosi squamose, irritazioni allo stomaco o all’intestino. Questa pianta erbacea perenne deve anche essere evitata dalle donne che allattano al seno perché altera il sapore del latte e procura coliche ai lattanti.
L’aglio è controindicato nelle sindromi congestive polmonari, come le tossi con espettorato di sangue, tossi secche e forti, febbri.
Secondo una vecchia consuetudine, alcuni spicchi d’aglio messi in un sacchetto appeso al collo del paziente, o applicati e tenuti sull’ombelico, sono vermifughi e vengono così usati per prevenire le malattie infettive. Questo è un procedimento veramente efficace ed è dovuto allo straordinario potere di penetrazione dell’essenza di questa pianta erbacea attraverso i tegumenti.
Alcuni bulbi di questa pianta erbacea pestati possono sostituire la farina di senape per i cataplasmi. Un tempo si usavano in alcune parti di Europa delle supposte d’aglio per irrobustire i bambini.
Trattamenti sperimentali
Nel 1914, la Metropolitan Hospital di New York, furono intrapresi alcuni trattamenti sperimentali su più di mille casi di tubercolosi. Su 56 metodi di cura applicati, per quanto riguarda l’erboristeria fitoterapica, i risultati ottenuti con l’aglio furono i migliori.
Tintura d’aglio
La tintura d’aglio è usata in erboristeria per via orale come antisettico, vasodilatatore e ipotensivo, antisclerotico, antireumatico, antiasmatico. Nel caso di asma mettere alcune gocce ricavate dal bulbo di questa pianta erbacea su una zolleta di zucchero e prenderla al momento della crisi.
Molteplici applicazioni
Questa pianta erbacea è stata ed è uno degli alimenti medici più studiati a livello empirico, clinico e scientifico per le sue molteplici applicazioni in erboristeria e in cucina, specialmente del bulbo dell’aglio. Questa pianta erbacea può essere usata per sostituire la colla, basta strofinare con uno spicchio d’aglio le parti da incollare, poi accostare e tenere unite le parti.
Per forare il vetro
Per forare il vetro: diluire 50 g di acido ossalico in 25 grammi di essenza di trementina, aggiungere tre spicchi d’aglio grattuggiati e lasciare macerare otto giorni. Conservare in una bottiglia tappata e agitare di quando in quando. Si mette una goccia di questo composto nel punto desiderato e si opera con un punteruolo senza premere esageratamente. Aggiungere una goccia del preparato ogni tanto finché il vetro non è bucato.