Il futuro della nuova riviera Maya, in Messico, è a rischio. Secondo un nuovo studio, svolto da un’ equipe internazionale di ricerca, nelle falde acquifere sotterranee alla penisola dello Yucatan sono presenti sostanze inquinanti come droghe, pesticidi e sostanze chimiche. I ricercatori, analizzando il fitto labirinto di grotte sotterranee sottostanti la popolare meta turistica messicana, hanno scoperto una “preoccupante” contaminazione delle riserve di acqua che potrebbe aver contribuito anche alla perdita del 50% dei coralli al largo della costa. Sebbene i livelli di inquinanti non facciano scattare l’ allarme sanitario, i dati forniti dallo studio, guidato da Chris D.Metcalfe della Trent University in Canada, suscitano, secondo gli scienziati, “preoccupazione circa il potenziale di esposizione umana al consumo di acqua potabile contaminata“.
Gli agenti inquinanti nelle falde acquifere
Dall’analisi emerge, come riferisce la rivista Environmental Pollution, che nelle falde acquifere della penisola sono presenti tracce di cocaina, benzoilecgonina, caffeina, nicotina e altri ingredienti che si utilizzano comunemente nei prodotti per la cura personale (come dentifrici, disinfettati, detersivi e medicinali). E non solo: sono stati trovati anche pesticidi e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che, formandosi nel corso della combustione dei combustibili fossili o dei rifiuti urbani, probabilmente sono entrati nel deflusso delle acque sotterranee dalle autostrade, dai parcheggi e dalle piste dell’ aeroporto.
Le fonti dell’inquinamento
L’origine di tutto questo è da attribuire, secondo quanto sottolineato dai ricercatori, “da una generale mancanza di competenze e attrezzature per il monitoraggio e per la localizzazione delle fonti di inquinamento. Inoltre – continuano gli studiosi – senza un approccio integrato alla protezione e alla gestione della falde acquifere, l’economia basata sul turismo della riviera Maya non sarà sostenibile nel medio lungo periodo”.