L’alloro, Laurus nobilis L., è una pianta alta da 2 a 10 metri, un albero coltivato spesso come siepe, della famiglia delle Lasuraceae. L’alloro è conosciuto anche con il nome di Laur, Orbano, Lavro, Dafne, Romolino, Slaverno, Lavrano, Aurar, M’lori, Onoro, Alafraro, Alaru, Latiu, Agliou. La pianta di alloro è diffusa allo stato spontaneo nelle regioni centro-meridionali italiane, nelle Isole e nelle zone temperate del Nord Italia.
L’alloro è un albero tronco e glabro con la corteccia liscia e nera, legno giallo pallido e rami eretti, usato in erboristeria e in cucina. Le foglie dell’alloro sono verde scuro, lucide sopra, opache sotto, coriacee, lanceolate, ondulate ai margini, altrerne e persistenti. I fiori dell’alloro sono sono bianco giallastri, da quattro a sei in ombrelle all’ascella delle foglie con piccioli peduncolati, quattro sepali petaloidi dioici. I fiori maschili hanno 8-12 stami; i fiori femminili di questa pianta hanno un carpello a stilo corto. Il frutto dell’alloro è una drupa nera grossa come una ciliegia che racchiude un seme. L’alloro fiorisce da aprile a maggio.
Proprietà antisettiche
In erboristeria sono usate le foglie senza il picciolo, raccolte in estate, essiccate al sole o all’ombra ed il frutto raccolto da ottobre a novembre. I principali principi attivi dell’alloro sono: olio essenziale, tannini, un principio amaro, lipidi. L’erboristeria sfrutta le sue proprietà antisettiche, sedative, stimolanti e sudorifere. L’alloro si usa per lenire gli stati di affaticamento, per astenia, aiuta la digestione, mestruazioni, reumatismi, l’olio ricavato dalle drupe è utile per lenire i dolori articolari, è usato a questo scopo anche in veterinaria. Uno strato sottile di olio di alloro steso sul pelo degli animali tiene lontane le mosche.
Una pianta aromatica
L’alloro è una pianta aromatica e si usa per insaporire i cibi, specialmente la selvaggina e i fegatelli e per stimolare le papille gustative. E’ una delle erbe aromatiche usate nei paesi del mediterraneo, principalmente in Italia e in Provenza. Bisogna fare attenzione però a non confondere le sue foglie con quelle del lauroceraso o dell’oleandro che sono altamente tossiche.
Le bacche hanno però sapore acre e pungente.
La ninfa Dafne
La pianta dell’alloro è stata introdotta in Europa dall’Asia Minore. Nella Grecia antica l’alloro era sacro ad Apollo e ai poeti perché si pensava che masticare le sue foglie concedesse il dono della profezia. Era una pianta usata anche nei riti di Dioniso che la chiama “pianta profetica”. Plinio ne parla come simbolo di gloria. L’albero di alloro è chiamato anche con il nome della ninfa Dafne perché secondo la leggenda, Eros, il Dio dell’amore fu deriso da Apollo mentre tentava di piegare l’arco. Eros decise di vendicarsi lanciando due frecce, una al primo amore di Apollo, la ninfa Dafne per spegnere la sua passione verso il Dio, l’altra verso Apollo per far rinascere in lui la passione per la ninfa. Dafne, per sottrarsi alla passione di Apollo fuggì inseguita dal Dio e poco prima di essere presa invocò l’aiuto della Dea Madre che la trasformò in una pianta di alloro.
salvatore urso 6 Gennaio 2014 il 11:50
ho letto che l’alloro allontana le mosche, io ho una poianta di alloro che uso come siepe, da qualche tempo noto che é infestata di mosche; come é possibile? e quali rimedi posso adottare visto che a causa di ciò la pianta comincia a soffrirne? grasie, saluti