Realizzare entro il 2014 un mercato unico dell’energia è la sfida da mille miliardi di euro che è stata lanciata dai leader europei, venerdì a Bruxelles per il primo summit nella storia della Ue dedicato ai temi dell’energia e dell’innovazione. La base di partenza della discussione tra i 27 è il programma presentato nel novembre scorso dalla Commissione Ue che indica agli stati membri cinque priorità di intervento per ridurre la dipendenza energetica e fare fronte all’inevitabile aumento dei prezzi delle risorse fossili. E calcola che per avere tutti i paesi della Ue connessi l’uno all’altro, in modo tale da trasportare l’energia eolica prodotta nel mare del nord fino a Malta, o quella solare prodotta nei paesi del sud fino alla Finlandia, servono investimenti in nuove infrastrutture per mille miliardi di euro nei prossimi dieci anni.
Il mercato unico dell’energia
Il mercato unico dell’energia deve essere completato “entro il 2014, al più tardi” con la creazione, in particolare, “di un ampio network europeo” e la rimozione “di tutte le barriere tecniche per consentire al gas e all’elettricità di scorrere liberamente” tra gli stati europei: è l’impegno che assumeranno i capi di stato e di governo della Ue secondo la bozza di conclusioni sulla quale i diplomatici europei assicurano che “non ci saranno divisioni e difficoltà“.
Gli stati membri della Ue sono invitati ad accelerare il lavoro per uniformare “gli standard tecnici delle reti intelligenti, la misurazione e i sistemi di carica per i veicoli elettrici” per riuscire ad adottarli entro il 2012.
Nessuno stato isolato
“Nessuno stato membro deve restare un’isola energetica dopo il 2015 o vedere la propria sicurezza energetica compromessa per mancanza di connessioni appropriate“, dichiareranno i leader. L’ interconnessione delle reti di fornitura di gas ed elettricità tra i 27 è ritenuta una priorità per evitare che possa ripetersi la storia degli ultimi inverni, quando a causa delle guerre commerciali tra Russia e Ucraina, alcuni paesi europei sono rimasti al freddo. La solidarietà dei partner nulla ha potuto contro dimensioni diverse di tubi e gasdotti.
Gli obiettivi per l’efficienza energetica
Dal vertice di venerdì è giunto un forte appello anche per colmare i ritardi sul raggiungimento del target del 20% in efficienza energetica entro il 2020. “Se nessuna misura sarà presa per accelerare il ritmo di investimenti per l’efficienza energetica, nel 2020 saremo più vicini al 10% che non al 20%“, mettono in guardia i tecnici della Commissione, che vorrebbero trasformare in “vincolanti e controllati” i piani nazionali di risparmio che gli stati membri sono tenuti a presentare ogni anno.
Gli accordi energetici tra gli stati membri
Il summit servirà anche a chiarire la necessità di procedere con “coerenza e consistenza” negli accordi energetici degli stati membri sia verso produttori chiave, transiti e paesi di consumo. “Gli stati membri sono invitati a informare dal gennaio del 2012 la Commissione Ue su tutti gli accordi energetici bilaterali, nuovi e esistenti“, si legge nella bozza di conclusioni.