Uno studio recente afferma che i fossili trovati in alcune lastre di calcare destinate a diventare dei piano da lavoro per le cucine italiane, sono quelli di una nuova specie di coccodrillo preistorico. I fossili erano stati trovati in un blocco di pietra calcarea della ditta della famiglia Pasini a Portomaggiore in provincia di Ferrara in Italia nel 1955 dopo che gli operai hanno tagliato un grande blocco di pietra in quattro lastre e hanno trovato le ossa intrappolate nella pietra. Il blocco di pietra calcarea proviene dalle cave di Sant’Ambrogio di Valpolicella, vicino a Verona. Nelle lastre si notano molto bene i denti e le robuste mandibole dell’antico animale preistorico e alle estremità delle lastre si notano alcuni frammenti più squadrati: le vertebre del collo del Neptunidraco ammoniticus. Un primo sopralluogo permette di identificare quei resti frammentari fossili come parte del cranio di un antico coccodrillo marino vissuto nel Giurassico, il Neptunidraco ammoniticus.
“Quando il proprietario ha visto le ossa ha deciso di mettere da parte le lastre”, ha detto il co-autore dello studio Federico Fanti, un geologo del Museo Geologico Giovanni Capellini in Italia.
Le lastre vennero prima confiscate alla famiglia Pasini e solo dopo una accesa disputa tra gli esperti di Bologna e Ferrara divise tra i rispettivi musei di paleontologia, dove vengono esposte tra gli altri reperti fino ai giorni nostri.
Il coccodrillo di Portomaggiore
Uno studio condotto nel 2010 ha portato all’interesse nazionale e internazionale il “coccodrillo di Portomaggiore”. Un’analisio accurata condotta sia sulla roccia che sui frammenti ossei ha permesso finalmente di comprendere il reale valore di questo reperto.
Datare con precisione
Lo studio al microscopio di diverse sezioni sottili prelevate da una delle lastre ha permesso di datare con precisione il sedimento, oggi trasformato in marmo giallastro, che ha preservato le lastre. Il coccodrillo preistorico, il Neptunidraco ammoniticus, ha circa 165 milioni di anni, ed è quindi vissuto nel periodo Giurassico. Sono stati i numerosi microfossili, in particolare organismi con guscio formato da carbonato di calcio di dimensioni millimetriche, preservati nelle lastre a permettere di dare una età al coccodrillo.