Sarebbero alcune decine di migliaia e non solo 10 mila i litri di olio combustibile finiti in mare due giorni fa a Porto Torres durante le operazioni di scarico nella centrale E.On di Fiume Santo. E’ quanto emerso dal tavolo tecnico convocato venerdì mattina d’urgenza dall’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Denegri, a cui hanno preso parte i sindaci di Sassari, Porto Torres e Sorso, una delegazione di E.On e i vertici della Capitaneria di porto di Porto Torres. Il danno sembra dunque più grave di quanto era emerso nelle prime ore. Per accertare fino a dove si è allargata la zona interessata dall’inquinamento è stato utilizzato anche un aereo ultraleggero che ha sorvolato la costa.
Vietato ogni accesso in mare
Da giovedì mattina, intanto, tutti gli accessi al mare nel litorale di Platamona, da Porto Torres ai confini del comune di Castelsardo, sono stati chiusi ai non addetti ai lavori per evitare alla popolazione il contatto con il materiale altamente inquinante e cancerogeno portato dal mare sulle spiagge.
L’ordinanza verrà revocata solo quando sarà completata la bonifica.
La conta dei danni
“E’ un gravissimo danno ambientale e d’immagine per tutto il territorio – spiega il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau – ma anche economico per tutte le attività che operano in quella zona. Un danno che dovrà essere quantificato. Ora E. On dovrà fare un piano di caratterizzazione per risolvere il problema. E’ il momento che la società ci dica se ha intenzione di chiudere i gruppi 1 e 2 a carbone che comportano questo tipo di problemi e di costruire il gruppo 5 per cui ha l’autorizzazione dallo scorso mese di ottobre“.
Aldo 18 Gennaio 2011 il 17:05
Mi fa più male la rassegnazione della gente, il non saper andare oltre l’indignazione, il non saper reagire. Contro catastrofi come questa non c’è un popolo della rivolta.