Unilever presenta il Sustainable living Plan per dimezzare le proprie emissioni di Co2 entro il 2020

di Redazione 71 views0

 L’insieme di piccole azioni può fare la differenza. Per questo bisogna lavorare insieme: istituzioni, industria e consumatori. Ma un prodotto è sostenibile quando lo è sistema produttivo che è alla sua base. Con queste intenzioni Unilever, società globale di beni di largo consumo, ha annunciato, attraverso il ‘Sustainable living plan’ presentato in contemporanea a Londra, Rotterdam, Delhi e New York, di dimezzare l’impatto ambientale dei suoi prodotti entro il 2020.
Questo piano definisce oltre 50 obiettivi sociali, economici ed ambientali che vedranno Unilever, i cui brand globali comprendono Dove, Knorr e Lipton, dimezzare le emissioni di gas serra, il consumo d’acqua e di rifiuti non solo durante le fasi di produzione, ma anche nell’impatto derivante dall’attività dei suoi fornitori e consumatori. Oltre due terzi delle emissioni di gas serra, e la metà dell’acqua utilizzata nel ciclo di vita dei prodotti Unilever, derivano dall’utilizzo dei prodotti stessi da parte del consumatore.

La sfida della sostenibilità
La “sostenibilità ci offre un’opportunità di crescita” commenta all’ADNKRONOS, Giuseppe Russo vicepresidente supply chain Unilever Italia. In particolare i pilastri su cui la multinazionale ha intenzione di concentrarsi sono tre: “ridurre l’impatto ambientale dei nostri prodotti; migliorare le abitudini dei consumatori nell’ambito della salute, dell’igiene e nutrizione e infine, puntare ad un approvvigionamento al 100% di materie prime agricole sostenibili”.

Consumatori sempre più attenti
Non esiste un contrasto tra gli obiettivi sulla sostenibilità e quelli di business, questo perché, spiega Russo, “vogliamo focalizzarci sui nostri consumatori, sempre più attenti al tema della sostenibilità. Presentarci come leader su questo tema potrà quindi aiutarci a conquistare sempre più mercato”. Ne è convinto anche il Ceo Paul Polman che sottolinea: “Abbiamo progetti ambiziosi per il nostro business, ma possiamo ottenerli soltanto considerando anche l’impatto ambientale e trovando nuovi modi di operare. Stiamo già constatando che affrontare le sfide sulla sostenibilità offre nuove opportunità per la nostra crescita: fa aumentare la preferenza per i nostri marchi, crea opportunità di business con i nostri clienti, guida la nostra innovazione, fa crescere i nostri mercati e, in molti casi, genera risparmi sui costi”.

Piccoli gesti quotidiani che fanno la differenza
Anche le persone, dunque, manifestano la loro volontà di ridurre il proprio impatto ambientale, ma ispirare le persone a compiere piccoli gesti quotidiani che possono fare una grande differenza per il mondo “è difficile” commenta Alessandra Bellini, vicepresidente marketing Unilever Italia. Secondo un’indagine “ogni anno vengono utilizzati 30 prodotti Unilever da un italiano. Se moltiplichiamo questo dato per 50 mln di italiani vediamo che possiamo impattare su 1,5 miliardi di occasioni di consumo”. Come può il brand incidere sulle abitudini di consumo? Una leva è “di non cercare il compromesso” spiega la Bellini, nel senso che nella scelta il consumatore non deve avere la sensazione di ‘accontentarsi’. Scelgo un prodotto ecologico ma allo stesso tempo le performance di lavaggio devono essere di qualità e lo stesso vale per gli alimenti.
In questo senso “la tecnologia ci può aiutare moltissimo. Riformulare un prodotto perché sia meno impattante ma anche superiore come qualità, è il risultato di una continua ricerca e sviluppo” spiega la Bellini. Quanto al costo, aggiunge la Bellini “l’equazione eco-compatibile=più costoso non è sempre vera ma bisogna imparare a fare i calcoli in maniera diversa, ossia considerare anche quanta acqua in meno consumare o quanto sarà la bolletta elettrica. Dobbiamo guardare aldilà del costo del singolo prodotto”.

Il Sustainable Living Plan
La presentazione dell’Unilever Sustainable living plan ha chiuso l’iniziativa ‘Apertamente’ organizzata da Federalimentare dall’8 al 14 novembre. Una settimana dedicata al ‘Gusto sostenibile’, nella quale imprese situate su tutto il territorio nazionale hanno aperto i propri stabilimenti al pubblico per sottolineare l’attenzione dell’industria alimentare al tema della sostenibilità. Come industria alimentare, spiega Daniele Rossi direttore Federalimentare, “lavoriamo sul mondo agricolo, sulla riduzione dei costi, efficienza di filiera, trasporti e logistica e oggi con Unilever abbiamo capito come è si può intervenire anche sulle abitudini di consumo”. Alcuni impegni sono già delle realtà: “i consumi idrici si sono ridotti del 25%, le emissioni del 40% e abbiamo importanti recuperi di energia”. Sulle attitudini dei consumatori, invece, “questa sensibilità è più recente ma ci stiamo lavorando. Possiamo fare di più ma – conclude Rossi – è una maturità che cresce piano piano”.

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