Fiocco azzurro al Bioparco di Roma: nasce un piccolo di cercocebo

di Redazione 480 views1

 Il 7 novembre 2010 al Bioparco di Roma è nato in cattività un esemplare maschio di Cercocebo dal collare bianco (Cercocebus atys lunulatus).
Non è facile che si verifichino nascite di animali di queste specie selvatiche in cattività.
Il piccolo è nato dai due esmplari di Cercocebo dal collare chiamati dagli operatori del Bioparco Ashante, la mamma e Mongomo, il papà, ma è stato rifiutato dalla madre, evento comune per le nascite in cattività di specie selvatiche.

Cercocebi al Bioparco di Roma
Al Bioparco di Roma è presente un gruppo di cercocebi composto da tre femmine e un maschio.
Gli operatori del Bioparco di Romalo hanno trovato aggrappato alla nonna materna, di nome Jasmine che vive nello stesso spazio della coppia.
Gli operatori hanno subito provato a reinserire il piccolo nel gruppo, con varie tecniche per farlo accettare dalla madre ma non hanno ottenuto nessun risultato positivo, sono perciò stati fissati dei turni per l’allattamento artificiale del neonato da farsi ogni 4 ore, giorno e notte. Un po’ come per tutti i cuccioli di mammiferi.

Il piccolo
Il piccolo ora è in buone condizioni di salute, persa quasi 730gr, alla nascita ne pesava circa 640.
Viene nutrito con lo stesso tipo di latte che si dà ai bambini neonati e per ogni poppata assume ora 30ml di latte artificiale, ne assumeva 10ml alla nascita.
Per ora il cucciolo non è visibile al pubblico, verrà inserito con metodi sperimentati da altri zoo, appena possibile ed in modo graduale nel gruppo dei tre cercocebi dal collare presenti al Bioparco di Roma.

Il presidente della Fondazione Bioparco di Roma
Il presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paolo Giuntarelli dice: «È importante sottolineare che il Bioparco partecipa al programma europeo di riproduzione in cattività per le specie minacciate di estinzione (EEP). Infatti il cercocebo dal collare rientra nella triste classifica delle 25 specie di Primati maggiormente minacciate di estinzione al mondo soprattutto a causa della distruzione dell’habitat e per il bracconaggio».
Si possono seguire tutte le info sul nuovo nato e su altre specie selvatiche in cattività sulla pagina Facebook del Bioparco di Roma.

Il cercocebo dal collare bianco
Il cercocebo dal collare bianco, o cercocebo moro (Cercocebus Atys Audebert, 1797) è una scimmia del Vecchio Mondo della famiglia delle Cercopithecidae, diffusa in Guinea Bissau, Gabon e Costa d’Avorio.
Esistono due sottospecie di questo cercocebo: il Cercocebo atys atys e il Cercocebo atys lunulatus.
La specie è diffusa in Africa occidentale dal Senegal al Ghana, il fiume Cassandra separa le due sottospecie: ad ovest vive il Cercocebus atys atys e ad est il Cercocebus atys lunulatus.

Caratteristiche
I cercocebi vivono nella foresta in prossimità dei corsi d’acqua.
I maschi (10kg) pesano quasi il doppio delle femmine.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale verso i 3-4 anni e partoriscono un cucciolo ogni 12-18 mesi dopo una gestazione di cinque mesi e mezzo.
I cuccioli vengono allattati al seno per circa sei mesi.
Il colore del mantello è grigio o grigio bruno sul dorso e più chiaro sul ventre. La punta del muso è nera e le guance sono chiare. La sottospecie di Cercocebo atys lunulatus ha una macchia bianca sulla parte posteriore della testa.

Attività
I cercocebi hanno un’attività diurna che si svolge prevalentemente al suolo.
Vive in gruppi sociali con più maschi composti da 20 a 50 individui che di sovente si suddividono in gruppi più piccoli.
Si nutre di frutta, semi, insetti ed altri piccoli invertebrati.

Malattie in comune con l’essere umano
Si pensa che il cercocebo sia stato uno dei vettori del virus dell’immunodeficienza delle scimmie (SIV). Questo virus sarebbe stato poi contratto dall’essere umano e mutato in virus HIV-2.
Il vettore dell’HIV-1, anch’esso derivato dal SIV, sarebbe lo scimpanzè comune.
Il cercocebo dal collare bianco può contrarre la lebbra come l’essere umano, l’armadillo dalle nove fasce, lo scimpanzè comune e il macaco cinomologo.

Commenti (1)

  1. Molto interessante questo articolo, non sapevo dell’esistenza di Cercocebi al bioparco di Roma, andrò a vederlo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>