Far diventare i tralicci dell’alta tensione alberi per ospitare gheppi, ghiandaie marine, allocchi e altre specie, attraverso 350 cassette per la nidificazione. E’ il progetto “Qualcuno volo’ sui nidi di Terna“, principale proprietario della rete di trasmissione nazionale di energia elettrica ad alta tensione. Terna lo lancia in collaborazione con l’associazione Ornis Italia, nell’anno internazionale della biodiversita’.
“Abbiamo deciso di passare da un ‘non far male’ a un ‘far bene‘” ha detto il responsabile Csr di Terna, Fulvio Rossi, intervenuto alla presentazione del progetto al Salone della Responsabilita’ d’Impresa “Dal dire al fare” in corso all’universita’ Bocconi di Milano. “L’obiettivo – ha aggiunto Rossi – e’ stato creare un’area di valore condiviso con le associazioni ambientaliste“.
Più attenzione alla salvaguardia della biodiversità
La sensibilita’ delle aziende nei confronti dei temi della biodiversita’ e’ in crescita. Lo dimostra la ricerca realizzata dalla societa’ McKinsey Italia su un campione di mille manager europei. Il 64% degli interpellati considera questo tema molto importante, mentre il 53% lo reputa fondamentale per contribuire alla promozione dell’immagine dell’azienda.
Allarme ancora elevato
Il 2010 tuttavia non si chiude bene. “Quest’anno – spiega il biologo Francesco Petretti, intervenuto all’incontro di presentazione del progetto – era stato fissato come scadenza per fermare la perdita di biodiversita’, ma non e’ successo nulla da nessuna parte del mondo. La sfida ora e’ posposta al 2020 e ben vengano progetti delle aziende come quello di Terna per raggiungere l’obiettivo“.