Il Pentagono si sta convertendo alle energie rinnovabili. Una prima compagnia di marine è appena arrivata nella turbolenta regione afghana di Helmand con tutto il necessario per mandare avanti l’accampamento senza diesel o benzina: pannelli solari portatili, luci a consumo ridotto, tende che forniscono energia elettrica, batterie solari per i computer e altri mezzi di comunicazione. Al momento si tratta di un esperimento, ma il futuro è questo e, se funziona, il nuovo equipaggiamento verrà adottato da altre compagnie. Per il Pentagono, racconta il New York Times, non si tratta di una conversione ecologista, quanto di una necessità pratica. Rifornire di carburante le truppe è infatti costoso, complicato e pericoloso: in Iraq e in Afghanistan, ha calcolato uno studio dell’esercito, muore almeno un soldato o un civile adetto al trasporto ogni 24 convogli di carburante.
Energie rinnovabili: una necessità
Il problema viene evidenziato dagli ultimi attacchi dei talebani pachistani contro i convogli della Nato diretti in Afghanistan. E dal fatto che il governo pachistano ha bloccato uno dei valichi di passaggio dei convogli per protestare contro le incursioni di elicotteri Nato nel suo territorio. Quanto ai costi, basti pensare che il trasporto di un gallone di benzina, pagato un dollaro, può arrivare a 400 dollari per gli avamposti più lontani.
“Vi sono molte ragioni” per rivolgersi alle energie verdi, “ma la principale è che è più pratico“, afferma Ray Mabus, segretario alla Marina. Il suo obiettivo è far sì che entro il 2020 il 50% dell’energia usata dai Marine e la Marina sia rinnovabile.
Gli esperimenti dei Marines con le rinnovabili
L’anno scorso la Marina americana ha sperimentato un mezzo anfibio d’assalto a motore ibrido di classe Wasp, che usa elettricita’ per velocita’ inferiori ai dieci nodi. Ed entro il 2011 l’Air Force avra’ l’intera flotta certificata per volare con biocombustibili. Gia’ sono stati condotti test di volo con un carburante per meta’ proveniente da biocombustibili di origine vegetale. La Marina ha inoltre ricevuto quest’estate il suo primo carico di combustibile derivante dalle alghe. Uno degli obiettivi è poter ricavare carburante nel teatro di guerra. Fra i prototipi che vengono studiati vi è anche un mini impianto mobile per produrre sul posto biocombustibili a partire da coltivazioni locali, magari dal papavero da oppio.
Le tecnologie militari volano della green revolution
La ‘conversione’ verde del Pentagono potrebbe avere anche effetti piu’ ampi mentre al Congresso stenta a passare la nuova legge sull’energia verde voluta da Obama. Perché se le forze armate sono interessate alle energie rinnovabili, inevitabilmente ciò stimola la ricerca e il mercato, con ricadute anche sulla vita di tutti i giorni.