Parlare di rivoluzione sostenibile vuol dire ‘tutto’ e ‘niente’. Una confusione dettata dalla quantità di informazione che ruota intorno al concetto ‘green’. La sostenibilità non riguarda solo l’ambiente (un nodo sicuramente centrale della questione), l’energia rinnovabile o tutto ciò che concerne l’innovazione di processi e prodotti. Ma è una rivoluzione che deve partire dal basso, dal nostro modo di pensare e affrontare la vita. Va bene l’edificio dotato di pannelli solari ma se poi per andare a lavoro si prende la macchina allora non abbiamo reso un buon servizio né all’ambiente né alla comunità.
SI COMINCIA DALLE CITTA’
Per aprire, dunque, una nuova stagione che abbia al centro la ‘qualità’, occorre mettere al centro del dibattito le città. E’ da qui che bisogna ripartire: le città sono il motore dell’innovazione ma, per svolgere questo ruolo, hanno bisogno di interventi incisivi sui fattori di degrado, sul malessere urbano e sui ritardi infrastrutturali che le caratterizzano negativamente. Per poter parlare concretamente di ‘rivoluzione sostenibile’ è importante, prima di tutto, dare alla comunità gli strumenti adatti per poter attuare comportamenti virtuosi. Dai servizi alle infrastrutture. Le istituzioni quindi hanno molto su cui lavorare. Ma anche i privati possono fare qualcosa per le città che le accolgono o che le hanno accolte.
LA RIQUALIFICAZIONE URBANA
Un esempio virtuoso è il Gruppo Amato, che ha scelto di riqualificare dei vecchi stabilimenti Amato a Mercatello e Mariconda, volta allo sviluppo della città di Salerno. Con un investimento di 50 milioni di euro, Amato Re (società interamente detenuta dalla famiglia Amato), consegnerà alla zona orientale della città un parco di circa 15.000 metri quadrati oltre ad una serie di servizi che contribuiranno ad elevare la qualità della vita nell’area interessata dall’intervento. Nel progetto, infatti, sono previste due piscine ed una scuola che andrà in sostituzione dell’attuale struttura. Il vecchio Molino, inoltre, diventerà un centro commerciale e di servizi. Partiti da un anno, è possibile seguire i lavori in tempo reale sul sito http://www.amato-re.net/index.php.
LE RISTRUTTURAZIONI ECOLOGICHE
Un gesto che dà importanza al legame con il territorio. Come dimostra anche l’imprenditore italiano Diego Della Valle che ha scelto di finanziare la ristrutturazione della scuola elementare del suo paese, Casette D’Ete, frazione di Sant’Elpidio a Mare (Fermo). L’ex alunno, oggi presidente e amministratore esecutivo Tod’s, ha realizzato, su progetto della moglie, una struttura su tre mila metri quadrati, alimentata da energie rinnovabili. Un vero e proprio campus all’americana con tanto di palestra, campo sportivo polifunzionale, un orto botanico e un’infermeria.
Competitività e solidarietà: un binomio vincente sia per l’impresa che per i territori.