Dopo l’insalata arrivano le ‘riciclelle‘, le prime patate di qualità “cresciute dai rifiuti”, coltivate con il compost ottenuto dalla parte organica degli scarti domestici. A riferirlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiegando che il risultato è frutto del lavoro della confederazione e dell’Università di Salerno, con il sostegno del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che “hanno esteso con successo la sperimentazione già affermata su alcune varietà di insalata“.
IL COMPOST COME FERTILIZZANTE
“Anche i tuberi -afferma la Cia- possono essere tranquillamente fertilizzati con questo compost e i risultati sono ottimi, perché il prodotto giunto a maturazione è di grande qualità e gradevole al gusto. Le abbiamo battezzate con il nome di ‘riciclelle’ e sono la dimostrazione che si può fare agricoltura dando un contributo importante all’ambiente e risparmiando“.
COME SI OTTENGONO LE RICICLELLE
Per ottenerle, spiega la confederazione, “è bastato recuperare e ‘compostare’ la parte organica dei rifiuti di poche famiglie, per ottenere fertilizzante utile ad una produzione di patate in grado di soddisfare una porzione delle loro esigenze alimentari“. Si realizza così, secondo la Cia, un “processo di riciclaggio completo” che “una volta irreggimentato potrà attenuare anche il problema della spazzatura, divenuto una complicazione annosa e gravosa in molte aree del Paese“.