Nasce a Bologna per diffondersi in tutta Italia, all’insegna del risparmio e della solidarietà, ma anche per creare nuovi posti di lavoro tra le fasce svantaggiate, il ‘Sistema Spesa Utile‘. L’iniziativa, presentata al Palazzo della Provincia di Bologna, è promossa dall’associazione Isnet, network che raccoglie circa 900 cooperative sociali su tutto il territorio nazionale, e propone un nuovo modo di fare la spesa.
SISTEMA SPESA UTILE
Il consumatore, infatti, può ordinare e ritirare il sacchetto della spesa nei luoghi abitualmente frequentati, ossia centri di aggregazione, asili, scuole, uffici, parrocchie, associazioni. Nel catalogo, prodotti a prezzi convenienti e ‘a filiera corta’, che vengono da produttori selezionati secondo un criterio di prossimità territoriale. A rendere possibile questo legame sono proprio le cooperative sociali di inserimento lavorativo, cui è demandata la preparazione e la consegna delle buste della spesa.
FILIERA CORTA E RESPONSABILITA’ SOCIALE
“Pur ispirandosi ai ‘gruppi di acquisto solidale’ -dice a LABITALIA Laura Bongiovanni, presidente dell’associazione Isnet- questo è un sistema particolarmente innovativo, perché coinvolge più soggetti contemporaneamente (produttori, consumatori, coop sociali) e mette in campo una sorta di responsabilità multilivello. Con il risparmio, infatti, il cliente è responsabile verso sè stesso, poi è responsabile verso il territorio, perché le aziende da cui acquista sono del luogo, ma anche verso le comunità locali come le parrocchie e i condomini“.
COOPERATIVE SOCIALI VERDI
“Tutto il sistema -spiega ancora Bongiovanni- si deve autosostenere finanziariamente, tramite i ricavi delle vendite e l’obiettivo è quello di costruire nel tempo, dei veri e propri ‘rami d’impresa’ delle cooperative sociali di tipo B specializzati in questa attività“.
GLI STUDI SUL SISTEMA SPESA UTILE
“Abbiamo fatto studi di fattibilità su ‘Sistema Spesa Utile‘ e lo stiamo ancora sperimentando con la cooperativa sociale Cim di Bologna (Consorzio Solco Insieme), ma il sistema ha tutte le caratteristiche del modello replicabile ed è pronto per la diffusione a livello regionale e nazionale“, spiega Bongiovanni ricordando che la mission di Isnet “è proprio quella di aiutare lo sviluppo delle cooperative che avviano al lavoro disabili o persone svantaggiate, attraverso la creazione di nuove occasioni relazionali, aggiungendo altri stakeholders, siano essi tra le aziende o tra le stesse cooperative“.
INFORMAZIONI
Molto soddisfatte sono anche le aziende che in alcuni casi, grazie a ‘Spesa Utile’, sono entrate in contatto per la prima volta con il mondo della cooperazione sociale. Chi fosse interessato può consultare il sito www.impresasociale.net. A breve sarà on line anche un portale dedicato: www.spesautile.it.