Ottenere una città piu’ pulita e piu’ bella e guadagnarci, attirando investitori stranieri e accelerando lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale: con questo obiettivo il Comune di Genova e’ stato il primo in Italia a candidarsi ufficialmente all’iniziativa Ue ”Smart City”. La Commissione Ue intende, nel contesto degli investimenti per lo sviluppo delle tecnologie a bassa emissione di carbone, avviare una iniziativa industriale che stimoli l’industria europea a diventare leader nelle tecnologie pulite ed efficienti.
SMART CITY
Con Smart City, l’Unione finanziera’ trenta citta’ europee ”ambiziose e pioniere”, che avranno presentato un progetto di sviluppo economico rispettoso dell’ambiente, attraverso un approccio olistico della risoluzione dei problemi. Per ogni paese verra’ scelta una citta’, su cui confluiranno investimenti, pubblici e privati per 11 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Sara’ un rapporto diretto tra le citta’ candidate e Bruxelles, i progetti giudicati migliori avranno accesso diretto ai finanziamenti, senza la mediazione dello stato nazionale.
I progetti punteranno ad aumentare l’efficienza energetica, potenziare l’uso delle energie alternative e ridurre le emissioni di anidride carbonica nel territorio, ma saranno giudicati anche sulla base degli investimenti privati che i proponenti dimostreranno di potere attirare.
LA POLITICA PER L’INTERESSE COLLETTIVO
”Pubblici e privati -spiega il sindaco Marta Vincenzi – devono assumersi dei rischi: la politica deve prendere decisioni a favore dell’interesse collettivo anche mettendo a rischio la propria popolarita’ e il proprio consenso, ai privati si chiede di avere il coraggio di investire. La candidatura avanzata da Genova per il progetto smart city e’ una sfida per tutta la citta’: ci sara’ una grande concorrenza”.
GENOVA E IL PROGETTO SMART CITY
A Genova mettersi non d’accordo non e’ facile. Il porto, per esempio, e’ una fucina di litigi e di cause legali e su opere come la Gronda (bretella ) autostradale si litiga da una ventina di anni. Ma e’ anche vero che la citta’, almeno a partire dalla fine degli anni Ottanta, ha saputo cogliere le occasioni di impiegare a proprio vantaggio risorse nazionali o europee. A partire dall’expo colombiana del 1992 che, dopo tre anni di polemiche meschine, scontri, colpi di scena culminati con le dimissioni del sindaco Romano Merlo e inchieste della magistratura, ha permesso di trasformare il porto antico, sottoutilizzato nelle sue funzioni commerciali, in un’attrazione turistica, dotata di un acquario tra i piu’ grandi e spettacolari d’Europa.
IL TURISMO A GENOVA
Il turismo, ormai una delle voci del fatturato cittadino, e’ iniziato con l’expo, che ha anche avviato il risanamento di una parte del centro storico. Il confronto con Siviglia, la rivale di Genova nelle celebrazioni colombiane e ospite di un evento ben piu’ grandioso, fa apparire la classe dirigente genovese avveduta e lungimirante. Le grandi opere costruite nella citta’ spagnola per le celebrazioni sono rimaste in buona parte inutilizzate, quelle genovesi rendono nel tempo. Cosi’ pure i finanziamenti per il vertice G8 del 2001 e quelli per Genova capitale europea del cultura nel 2004 sono stati messi a frutto per abbellire la citta’, in questi casi persino con il coinvolgimento di tutti e senza scontri.
I PARTNER
Oggi a sostenere la candidatura e a dare il proprio apporto per la stesura del progetto sono gia’ scesi in campo 60 soggetti (istituzioni, imprese di dimensioni grandi, medie e piccole, associazioni, istituti di credito e fondazioni, sia genovesi sia nazionali) tra cui Confindustria, Ance-Assedil, Siit-distretto tecnologico, Enel, Telecom, Ibm, Abb, la facolta’ di Ingegneria. I grandi temi, tra loro interconnessi, intorno ai quali si concentreranno le azioni sono: infrastrutture, porto, edifici, ambiente, produzione di energia, mobilita’.
Si sta procedendo a una analisi multilivello delle azioni e delle proposte che i diversi partecipanti apportano al progetto, per poi coordinare i processi e creare un percorso organico e sistematico. ”Le tappe che abbiamo fissato – riasssume il vicesindaco Paolo Pissarello – sono tre: a luglio avere l’impianto del piano, a settembre le adesioni definitive e a fine novembre il piano definitivo da presentare una volta che la Commissione europea avra’ pubblicato il bando di gara”.
ALTRE CITTA’ CANDIDATE
Genova e’ stata la prima a candidarsi, ma certamente seguiranno altre citta’ italiane. Tra le concorrenti, le piu’ temute sono Palermo, Firenze, Catania e Torino.