Risparmio energetico: dal 2020 solo edifici intelligenti, ma quelli vecchi?

di Redazione 66 views1

 Efficienza energetica: solo edifici con consumo di energia vicino allo zero dopo il 2020. E’ questo il traguardo cui tende la nuova normativa sull’ efficienza energetica degli edifici che aiuterà i consumatori a tagliare i costi della bolletta energetica e l’Unione europea, nel suo insieme, a centrare l’obiettivo sul cambiamento climatico usando il 20% in meno di energia. Gli Stati membri dovranno adeguare i propri codici di fabbricazione in modo che tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 siano conformi ai piu’ elevati standard di risparmio energetico.

LA DIRETTIVA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA
La nuova direttiva sull’efficienza energetica stabilisce i requisiti minimi per la prestazione energetica degli immobili di nuova costruzione e la loro applicazione per gli edifici esistenti. Gli Stati membri dovranno adottare misure atte a raggiungere requisiti di rendimento energetico a costi ottimali e secondo la metodologia comparativa. Tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 dovranno possedere elevati standard di risparmio energetico e dovranno essere alimentati in larga misura con forme di energia rinnovabili e i progetti di costruzione degli edifici delle autorita’ pubbliche dovranno dare l’esempio partendo due anni prima.

FONDI E INCENTIVI
Una parte dei finanziamenti per queste innovazioni verrà dal bilancio dell’Unione europea. Ove possibile la spesa energetica degli immobili esistenti dovra’ essere migliorata nel corso di lavori di ristrutturazione. Durante questi lavori i proprietari saranno incentivati a installare contatori intelligenti e a sostituire gli impianti di riscaldamento, quelli idraulici per l’acqua calda e i sistemi di climatizzazione con soluzioni alternative ad alta efficienza come le pompe di calore. Le normative di recepimento nazionali imporranno inoltre, ispezioni regolari alle caldaie e ai sistemi di climatizzazione.

L’EFFICIENZA ENERGETICA DEI VECCHI EDIFICI
Non basta focalizzarsi sull’efficienza energetica dei nuovi immobili per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico del 20% fissati da Bruxelles per il 2020. L’industria del mattone, rappresentata a livello europeo dalla Fiec, chiarisce infatti che attualmente le ristrutturazioni di vecchi edifici riguardano solo l’1% del mercato immobiliare. Ed e’ su questo ingente capitale che bisogna indirizzare gli sforzi di efficienza energetica se si vuole arrivare al traguardo.

RISTRUTTURAZIONE: INCENTIVI E FACILITAZIONI
Commentando la decisione dell’Europarlamento, che ha approvato in seconda lettura la nuova direttiva sull’efficienza energetica degli immobili, l’industria sottolinea la necessita’ di agire con piu’ determinazione per promuovere gli interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente, puntando su incentivi e facilitazioni.

LA PALLA PASSA AI GOVERNI
Gli alti investimenti richiesti per effettuare delle ristrutturazioni radicali agiscono come deterrente per i proprietari, specie in questo momento di crisi. Stara’ ai governi garantire che siano disponibili in tempi brevi, prestiti, sgravi fiscali e garanzie per i proprietari di immobili privati e commerciali. Soluzioni specifiche andranno trovate anche per superare ostacoli legali e finanziari quando si vuole promuovere il rendimento energetico degli immobili affittati e di quelli con differenti proprietari.

UNA POSSIBILE RIDUZIONE DELL’IVA
Uno degli strumenti che si suggerisce di utilizzare e’ l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto. Benche’ nella direttiva europea vi si faccia gia’ riferimento come ad un possibile incentivo, non esiste nel testo un riferimento preciso relativo alla riduzione dell’Iva. I costruttori chiedono che ”per incoraggiare ulteriormente i proprietari a optare per l’aumento dell’efficienza energetica restaurando le loro case e/o installando nuovi sistemi di riscaldamento energicamente efficienti i servizi legati alla ristrutturazione e all’installazione ad opera di personale professionale possano beneficiare di tassi Iva piu’ bassi o azzerati’‘.

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