‘No plastic bag‘, thanx (aggiungiamo noi). Addio ai sacchetti di plastica e via al biodegradabile, nel segno del rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Sarà Caiazzo, nel casertano, il primo comune in Italia a vietare sul suo territorio l’utilizzo delle buste di plastica, adottando in anticipo rispetto alla legge prevista dal prossimo anno, sacchetti biodegradabili e ‘compostabili’. La presentazione dell’iniziativa si è svolta a Roma nella sede dell’Anci, dove i rappresentanti del comune di Caiazzo, quelli di Città Slow, di Legambiente e della società produttrice dei sacchetti, Novamont, hanno firmato la ‘Carta degli impegni’, con la quale le parti intendono garantire la partenza del progetto nel giro di poche settimane e di allargarlo anche ad altri comuni appartenenti alla rete Città Slow.
NO PLASTIC BAG
Città Slow, presente in 20 Paesi del mondo, è coordinata in Italia proprio dall’assessore di Caiazzo Tommaso Squeglia, e ha fra i suoi obiettivi quello di diffondere una nuova idea di società, più ‘lenta’ e quindi più rispettosa dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda. L’iniziativa del comune campano è nata da due suoi assessori, Chicherchia (ambiente) e Di Sorbo (attività produttive), ed ha avuto subito l’appoggio del sindaco Stefano Giaquinto.
“Quello di mettere al bando i sacchetti di plastica – ha spiegato Giaquinto – e’ da considerarsi un ulteriore tassello per risolvere il problema dei rifiuti, in un comune come il nostro che già in passato ha promosso altre iniziative come ad esempio quella dell’isola ecologica. Inoltre, con questo progetto, vogliamo che anche la provincia di Caserta non sia più pensata come una terra di camorra e rifiuti ma che sia vista come una zona che ha a cuore la sostenibilita’ ambientale e la cultura“.
IL PROBLEMA DEI RIFIUTI
“L’idea è nata per dare un contributo forte al problema dell’inquinamento – ha affermato invece l’assessore Di Sorbo – e cosi’ facendo Caiazzo si differenzia da quello che è il problema dei rifiuti in Campania“.
Il progetto di Caiazzo da parte di un’idea a più ampio respiro che riguarda Città Slow, la rete che racchiude 129 comuni in tutto il mondo il cui direttore in Italia è Pier Giorgio Onorati: “Finalmente diamo una notizia in positivo – ha affermato Onorati -, possiamo educare al consumo il cittadino e allo stesso tempo diminuire i rifiuti solidi. come dico spesso parlando della nostra rete, anticipiamo i tempi rallentando, e l’idea innovativa di Caiazzo ne e’ un esempio“.
I COMUNI CONSAPEVOLI
Significativo anche il ruolo di Legambiente, che ha appoggiato il progetto fin dall’inizio. “In Campania sta crescendo una foresta di comuni consapevoli – ha dichiarato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -, quest’idea si può estendere a tutti i paesi italiani, per il momento e’ comunque un piccolo elemento che puo’ portare verso una sostenibilità generale, diciamo che la nostra speranza e’ che parta un’altra Campania, diversa da quella conosciuta a causa dello scandalo dei rifiuti“.
TRUFFE IN AGGUATO
Sempre per Legambiente è intervenuto anche il responsabile scientifico nazionale, Stefano Ciafani, che ha messo in guardia sulla presenza nel territorio campano, di falsi sacchetti biodegradabili e compostabili, venduti ad un costo minore rispetto agli originali e altamente dannosi per il processo di smaltimento. Infine, il sindaco di Caiazzo Giaquinto, ha voluto ribadire l’importanza del progetto non solo per il suo comune ma per tutta la provincia di Caserta, di cui è diventato da poco consigliere: “ho mostrato il progetto anche alla Provincia, e la reazione è stata positiva, la speranza e’ quella di allargare l’iniziativa anche a tutta la regione Campania“.
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