Sono stati premiati a Roma i più belli, ma soprattutto i più bravi, tra i border collie, i cani che secondo lo studioso canadese Stanley Coren sono i più capaci di imparare, pensare e risolvere i problemi. Gli addestratori di cani, i proprietari, ma anche i ricercatori, hanno avuto da sempre dispute e problemi nel mettersi d’accordo sul metodo con cui testare l’intelligenza di quello che è comunemente considerato ‘il miglior amico dell’uomo. Una delle prime e maggiori difficoltà contro cui ci si è scontrati è quella della confusione che si fa normalmente tra caratteristiche genetiche di una razza e i risultati di un addestramento, rispetto all’intelligenza in senso stretto.
LE RAZZE PIU’ INTELLIGENTI
Alcune razze, infatti, vengono ritenute più ‘intelligenti’ solo perché più inclini all’obbedienza. E’ un errore. Così Coran, professore di psicologia all’Università della Columbia Britannica, a Vancouver, ha usato due criteri diversi per valutare l’intelligenza canina: la capacità di capire nuovi comandi e la pronta obbedienza ai comandi. In base a questo metodo lo studioso – anche se è lui stesso il primo a riconoscere che la sua classifica può essere viziata da “cocciutaggine o carattere indipendente” specifiche di una razza – afferma che il border collie è ‘il numero uno’, il più intelligente dei cani. In classifica è seguito dal barboncino, dal pastore tedesco e dal golden retriver. Nella lista, invece, dei meno dotati rispetto a capacità di lavoro e/o obbedienza, primeggia lo shih tzu seguito da basset hound e mastino, al quarto posto il beagle (con buona pace di Charles Shultz e del suo beniamino Snoopy).
I BORDER COLLIE
A Roma, sui campi dell’associazione cinofila ‘Indiana Kayowa’, al termine di una due giorni di prove e selezioni, sono stati scelti i campioni tra i border collie italiani. Cani portati nella capitale da allevatori, ma anche da semplici appassionati, che si sono confrontati per aggiudicarsi medaglie e coccarde. Il pubblico, numeroso grazie alla giornata di sole, ha applaudito i cani e gli addestratori, che nelle gare di ‘agility’ corrono con loro tra gli ostacoli con i loro beniamini, impartendo ordini e incitamenti, fino all’abbraccio e alle immancabili carezze alla fine della prova. Il cane, si sa, è un animale di branco. Ne rispetta la struttura sociale e i suoi obblighi, ed è capace di interagire con gli altri che ne fanno parte. I cani adulti educano i cuccioli e ne correggono i comportamenti inappropriati, come quando mordono troppo forte o non aspettano il turno per mangiare. Forse in questo il segreto del suo rapporto privilegiato con l’uomo. A dirlo è uno che di cani se ne intende davvero, Massimo Perla, addestratore noto perché a lui di preferenza, si rivolge il mondo del cinema e della televisione quando ha bisogno di un cane in scena.
I CANI… TRATTATI DA CANI
Lui ci ricorda come, ora che il cane è “entrato nella famiglia”, bisogna insegnargli i comportamenti con “costanza e coerenza e, soprattutto, trattandolo sempre da cane“. Ci spiega che nel nuovo ‘branco’ non deve mai essere primo rispetto al padrone e che ciò che gli è vietato oggi (come salire sul letto) non può essere consentito domani. Poi, sui border collie, conferma come, per la sua esperienza, questa è la razza col più alto grado di apprendimento “un bagaglio anche genetico che gli deriva da 500 anni di collaborazione con l’uomo“, che rende questi cani “molto operativi e con capacità sicuramente superiori ad altri“. Massimo Perla si vanta di essere stato lui il primo a portare in Italia questa razza, prima di allora da noi praticamente sconosciuta, e ricorda il suo compianto Shonik divenuto popolarissimo dopo uno spot pubblicitario con Fiorello, ma che aveva al suo attivo ‘comparsate’ in tanti altri spot, fiction e film, “anche con Coppola e Monicelli”.