La banca centrale del Dna forestale: la biodiversità vegetale si conserva a Rieti

di Redazione 80 views0

Un giorno il ‘taxus baccata’ delle Azzorre, un albero molto raro e protetto che sopravvive in soli cinque esemplari sull’arcipelago delle isole vulcaniche a 1.500 chilometri dal Portogallo, in pieno Oceano Atlantico, potrebbe scomparire. Tuttavia il suo Dna non andra’ perduto. Infatti, alcuni tessuti del ‘taxus baccata’, liofilizzati e archiviati in provette, sono gia’ conservati gelosamente nella Banca centrale del Dna Forestale a Cittaducale in provincia di Rieti, e magari vi resteranno per secoli o per millenni. E’ questo uno degli scopi principali della struttura, oltre quello prettamente di studio: non disperdere il patrimonio genetico boschivo, perché questo è il primo archivio mondiale dedicato esclusivamente alle specie boschive.

LA BANCA CENTRALE DEL DNA FORESTALE
La banca, al suo secondo anno di attività, ha inventariato fino ad oggi 1.400 campioni di Dna di una sessantina di specie forestali, raccolte non solo in Italia ma in vari paesi del Mediterraneo e si propone di diventare il punto di riferimento a livello mondiale in questo campo specifico in forza di scambi con altri istituti analoghi sparsi nei cinque continenti. Il progetto è ambizioso in quanto intende collezionare tutte le specie forestali europee e mondiali.
Per ora, la maggior parte degli sforzi, comunque, si concentrano sui Dna (estratti dalle foglie) di specie arboree che crescono in Italia grazie alla paziente opera di studiosi come Marco Cosimo Simeone, responsabile scientifico della banca e di Laura Armenise, laureata in Scienze agrarie e forestali, oltre che di Silvano Landi ex direttore della scuola del Corpo Forestale dello Stato e oggi docente all’Universita’ della Tuscia, di un altro professore Bartolomeo Schirone e di alcuni dottorandi e collaboratori, in tutto appena otto persone.

LE TECNOLOGIE PER RILEVARE IL DNA
La banca centrale, ospitata nelle strutture dell’Universita’ della Tuscia, Dipartimento di tecnologie, ingegneria e scienze dell’Ambiente e delle Foreste (DAF) e’ il risultato di una convenzione con il Corpo Forestale dello Stato, in particolare con la scuola del Corpo, e vede la collaborazione di vari attori come il consorzio universitario ‘Sabinas Universitas’ di rieti, la fondazione Varrone e la partecipazione dei varie enti locali quali provincia e comune di Rieti, regione Lazio che intervengono periodicamente.
Tutte le ricerche e le archiviazioni, da due anni a questa parte, da quando nacque la banca, sono rese possibili da strumenti e macchinari ad altissima tecnologia, microscopi, essiccatori, celle frigo. Apparecchi adatti a preservare il Dna di alberi secolari, addirittura monumentali, come ad esempio quello dei faggi della ‘faggeta vetusta’, la piu’ antica d’Europa in Val Cervara, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo che si estende su un centinaio di ettari e presenta alberi con eta’ di oltre 500 anni, un bosco di notevole importanza scientifica poiche’ il faggio vive mediamente non piu’ di 250 anni.

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