Vietato ogni uso per le acque del Lambro: come veleno

Il fiume Lambro sarà off limits per i lombardi. E’ vietato ogni utilizzo delle acque avvelenate da milioni di litri di gasolio. Niente pesca, ovviamente, ma è proibito anche usare l’acqua per innaffiare gli orti. Persino le rogge e i fontanili nelle vicinanze sono banditi, perché potrebbero pescare acqua dal fiume inquinato. Sono gli avvertimenti contenuti in una comunicazione dell’Asl Milano 2, inviata a tutti i sindaci dei Comuni che fanno parte del distretto sanitario e che si trovano nei dintorni del Lambro.

I PERICOLI DELL’ACQUA AVVELENATA
Nella nota, gli esperti dell’azienda sanitaria locale invitano i sindaci ad avvertire i cittadini sui pericoli legati all’utilizzo delle acque avvelenate. Perché “se da un lato siamo certi che quest’acqua non viene utilizzata per irrigare i campi agricoli della zona, dall’altro non possiamo controllare le singole iniziative dei cittadini. L’unica soluzione era metterli in guardia“, spiega all’ADNKRONOS SALUTE il responsabile del Dipartimento di prevenzione medica dell’Asl Milano 2, Maurizio Montanelli.

IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE
“Detto questo il monitoraggio sarà incessante“, avverte lo specialista che collabora con l’Unità di crisi attivata in Prefettura a Milano. E’ stato anche chiesto ai cittadini di avvisare le istituzioni in caso avvistassero pesci morti lungo il fiume.
La situazione, puntualizza l’esperto, è “sotto controllo per quel che riguarda la tutela della salute. Per una maggiore tranquillità abbiamo allertato anche gli acquedotti, nonostante i pozzi di acqua potabile si trovino lontano dal fiume. Faremo attività di monitoraggio anche su questi impianti“. Nessun malore, aggiunge, è stato segnalato finora per motivi legati all’emergenza Lambro.