Riciclo dei regali sgraditi: il decalogo per non sprecare niente

di Redazione 81 views0

 Non è ancora arrivata l’Epifania e già si fanno i primi bilanci dei regali ricevuti e si pensa a come riciclare quelli inutili e imbarazzanti che inevitabilmente ogni anno ci ritroviamo sotto l’albero. Da un’indagine di Tns Italia per eBay.it, è emerso che l’Italia e’ un Paese dedito al riciclo di regali. Sono infatti 13 milioni gli italiani che vorrebbero riciclare i regali ricevuti quest’anno e tra questi, 5 milioni hanno intenzione di venderli utilizzando come canale preferenziale eBay, fenomeno in netta crescita rispetto agli anni passati, in cui i nostri connazionali che si rivolgevano all’ecommerce per riciclare i doni erano 1 milione.
Sarà per via del periodo economico particolarmente difficile, ma tra i principali motivi per cui gli italiani pensano di riciclare i regali inutili al primo posto, con il 47%, c’è il risparmio, il 33% pensa invece di utilizzare i proventi della vendita per regalarsi ciò che desidera, mentre il 18% si pagherebbe le spese natalizie.

RICICLARE I REGALI SGRADITI
Chi pensava che gli amici avessero più gusto della vecchia zia o che fossero le persone a conoscere meglio i desideri dei destinatari, si sbagliava: nel 54% dei casi sono proprio loro a rifilarci i regali meno graditi e piu’ imbarazzanti, seguiti al secondo posto dai parenti (46 %) e al terzo dai colleghi di lavoro per il 9% dei casi. Dopo soli tre giorni dal Natale, sono già oltre 8000 i regali non graditi o risultati doppi apparsi sul sito. La tendenza è sempre in crescita: l’anno scorso, lo stesso giorno, se ne contavano circa 6.000, mentre nel 2007 erano 4.000 e nel 2006 addirittura meno di 2.000.
Guardando all’anno scorso, secondo l’indagine di Tns Internazionale, estesa a livello europeo, l’Italia si conferma al primo posto tra i Paesi con il maggior numero di regali inutili: su 6 regali ricevuti almeno 1 era inutile ed è costato ai nostri connazionali in media 44 euro.
Quanto alla reazione degli italiani alla vista di un regalo che non piace, oltre la metà mente, fingendo stupore positivo (56%), soprattutto per quanto riguarda le donne (60% contro il 52% degli uomini), il 40% preferisce ringraziare senza troppi entusiasmi, il 7% addirittura non reagisce. Ma gli italiani sono solo al secondo posto, con austriaci e inglesi, nella classifica europea dei più bravi a mentire: e’ l’Irlanda infatti ad avere il primato, con il 71% che finge di essere soddisfatto del dono. Non vale lo stesso per Spagna e Germania, dove il 9% e’ disposto ad ammettere che il regalo non era esattamente quello che si aspettava.

DOVE SI RICICLANO I REGALI
Ma chi sono i piu’ ”facili al riciclo” d’Italia? E’ il sud ad avere il primato assoluto, sia per i regali meno azzeccati che per il maggior numero di persone che si dedicano al riciclo subito dopo le feste. Il Nord Ovest si distingue invece, per la percentuale piu’ alta di parenti che sbagliano dono e il Centro è il piu’ tecnologico, perchè si disfa dei doni poco graditi facendo ecommerce su eBay.

IL DECALOGO DEL RICICLO DEI REGALI
Esiste anche un decalogo di regole per chi si prepara a ‘sbarazzarsi’ dei doni ricevuti.

Uno: non sentirsi in colpa a riciclare il regalo. Alla fine lo fanno tutti anche se non lo ammettono. Quello che non serve/piace a te potrebbe piacere/servire a qualcun altro. In fin dei conti la cravatta a pois che non ti piace molti la indossano tutti i giorni. Perchè privarli di questo piacere?

Due: mai riciclare oggetti unici o magari realizzati a mano da chi li ha offerti: è il modo migliore per essere scoperti. Non esistono molti centri tavola ghepardati con il vostro nome inciso sopra. In questi casi estremi rimane solo raccontare a chi lo ha fatto che accidentalmente e’ caduto nel camino acceso…

Tre: non riciclare all’interno dello stesso ambiente di provenienza. Potrebbe capitare di ridare lo stesso regalo a chi ha iniziato questa catena nel Natale del ’92. La zia lo ha dato alla nonna, che lo ha dato al genero che lo ha girato alla consuocera. Non e’ detto che la zia si ricordi del regalo in questione, ma e’ sempre meglio fargli cambiare aria.

Quattro: troppo facile usare il regalo per un po’ e’ poi riciclarlo… il riciclone doc non deve essere mai stato usato, nuovo di ”pacco”.

Cinque: non rinunciare a riciclare pensando che, se non piace a te, non piacera’ a nessuno.

Sei: se decidi di vendere un riciclo, non fare il furbo: inutile mettere un prezzo esorbitante perche’ comunque tu ci guadagni su una cosa che non useresti.

Sette: se ti piace osare puoi anche ammettere che si tratta di un riciclo, ma non dire mai e poi mai, nemmeno sotto tortura, da chi hai ricevuto il regalo.

Otto: l’errore piu’ facile che puoi commettere? dimenticarti il biglietto di auguri della zia che avevi infilato alla svelta tra le pagine del libro sulla storia dell’arte greca. Ricordati di togliere dalle confezioni i biglietti di auguri con la firma del mittente.

Nove: non avere fretta a riciclare. Immagina che imbarazzo dover spiegare alla cena della Befana a chi ti ha fatto quel regalo che il cane te l’ha mangiato.

Dieci: in fin dei conti è il pensiero che conta. Sempre. Anche quando si tratta di riciclo. E tu ci hai pensato… a rivenderlo.

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