La Fondazione svizzera per la pratica ambientale (Pusch) propone una riforma fiscale ecologista. In pratica si tratterebbe di trasformare la tassa sul CO2 in tassa sull’ energia e di introdurre imposte sull’ utilizzo del suolo e sulla mobilità. Una nuova rivoluzione industriale il “green new deal” sembra essere un’ opzione realistica, ma ci vogliono le condizioni quadro giuridiche e finanziarie per attuarla, hanno detto i responsabili di Pusch in una conferenza stampa.
LA RIFORMA FISCALE ECOLOGICA
I tre programmi congiunturali adottati per far fronte alla recessione hanno permesso di iniettare 800 milioni di franchi in misure positive per l’ ambiente, però manca ancora una strategia ecologica globale.
Per risolvere a lungo termine i principali problemi ambientali della Svizzera, Pusch propone una riforma fiscale ecologica basata su tasse sull’ energia, sull’ utilizzo del suolo e sulla mobilità secondo il principio “chi inquina paga”.
Secondo Pusch le misure dovrebbero essere introdotte a tappe nei prossimi anni. Gli introiti delle nuove tasse dovrebbero servire a riduzioni di altre imposte, come quella sul reddito. La tassa sulla mobilità è stata recentemente proposta anche dal consigliere federale Moritz Leuenberger.