Il Piemonte è una regione dalla scarsa sismicità (salvo che nel Pinerolese, dove però non si sono mai verificati eventi di portata catastrofica). Dotata di montagne poco franose, composte in gran parte da rocce cristalline, il Piemonte è molto esposto, invece, al rischio delle alluvioni. La presenza di versanti ripidi e impermeabili, il diboscamento montano, la rapidità del deflusso (dovuta alla discreta presenza di fiumi) e infine il forte carico umano che si addensa lungo gli alvei fluviali sono la causa di frequenti e rovinose inindazioni. Non di rado queste inondazioni causano danni ingenti e vittime umane, come fu il caso dell’ inondazione del 1994, dovuta allo straripamento della Bormida e del Tanaro, che devastò Alessandria.
DEGRADO AMBIENTALE IN PIEMONTE
Al di là degli eventi occasionali, il degrado ambientale stabile di questa regione presenta una doppia valenza. Da un lato, nelle valli montane e in alcune zone di alta collina, il deterioramento dell’ abiente è dovuto allo spopolamento, con conseguente rovina degli edifici, rinselvatichimento della vegetazione e impraticabilità dei sentieri. Dall’ altro, nelle aree urbane della pianura sono l’ eccessivo carico umano e il grande sviluppo delle attività industriali e commerciali a provocare problemi di congestione edilizia, traffico caotico, inquinamento dell’ aria e dell’ acqua, smaltimento dei rifiuti.
COMUNITA’ MONTANE E PRESIDIO TERRITORIALE
Un’ efficacie opera di presidio del territorio svolgono le comunità montane che, in una regione alpina come il Piemonte, sono naturalmente molto numerose. Importante è il ruolo di alcune di esse anche per la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche.
AREE PROTETTE IN PIEMONTE
La Regione Piemonte e gli enti locali sono moltoattivi nel campo della tutela ambientale. Sono presenti, oltre ai due parchi nazionali del Gran Paradiso (condiviso con la Valle d’ Aosta) e della Val Grande, numerosi parchi naturali regionali; contando anche le riserve naturali di vario tipo, risulta protetto l’8% del territorio piemontese.
I parchi regionali
Destinati a tutelare ambienti d’ alta montagna, in tutti i loro aspetti (floristici, faunistici, geomorfologici, insediamenti), sono i Parchi Regionali dell’ Alpe Veglia e Alpe Devero, dell’ Alta Valsesia, delle Alpi marittime, dell’ Alta Valle Pesio e Tanaro, dell’ Orsiera Rocciavrè e della Val Troncea. Per proteggere zone umide o ambienti legati a fiumi sono stati istituiti i Parchi Regionali dei Laghi di Avigliana, del lago di Candia, delle Lame del Sesia, dei Lagoni di Mercurago, della Valle del Ticino. I Parchi Regionali del Gran Bosco di Salbertrand, di Rocchetta Tanaro e quello del Bosco delle sorti della Partecipanza aree boschive ben conservate, ricche anche dal punto di vista faunistico.
Parchi con emergenze architettoniche
Hanno il loro fulcro in emergenze architettoniche i Parchi Regionali della Collina di Superga, della Mandria, di Stupinigi e quello del Santo Monte di Crea.
Marco 23 Febbraio 2010 il 13:17
vi lascio illink di questo video in cui la bresso parla della questione del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=dGLqNVqUoac