Assemblea generale dell’Onu: tutto e il contrario di tutto. Ma il pianeta chi lo salva?

di Redazione 80 views0

 Il presidente americano Barack Obama ha chiesto “una nuova era di pace e di cooperazione”. Il leader libico Muammar Gheddafi ha proposto, in un discorso fiume durato oltre un’ora e mezzo, di cacciare l’Onu da New York e di convocare la prossima Assemblea Generale a Nuova Delhi o a Pechino. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha sollecitato una riforma provvisoria del Consiglio di Sicurezza “entro il 2009”. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha accusato Israele di “politiche inumane contro i palestinesi” e se l’é presa con le forze straniere che spargono “guerra, sangue, aggressione, terrore e intimidazione in Iraq e in Afghanistan”. Numerose delegazioni hanno abbandonato l’aula. L’iraniano ha concluso il suo intervento in un’aula quasi deserta. I potenti del mondo, riuniti a New York per i lavori della 64/a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, hanno offerto mercoledì le rispettive ricette per affrontare le sfide sempre più globali e complicate che tormentano la comunità internazionale. Ma tra tutto e il contrario di tutto… chi salverà il pianeta?

I TRE APPUNTAMENTI PER SALVARE LA TERRA
E’ stato il primo di tre importanti appuntamenti: oggi è in programma un Consiglio di sicurezza dell’Onu, a livello di leader, dedicato alla non proliferazione nucleare quindi sarà la volta del G20 (oggi e domani).

SOLUZIONI GLOBALI
Il presidente Obama, nel suo primo intervento all’Assemblea Generale dell’Onu, ha invitato i leader del pianeta a superare le “divisioni del passato” e dare inizio a una “nuova era di cooperazione basata sul rispetto reciproco”. “L’America non può risolvere da sola i problemi del mondo“, ha detto Obama. “Dobbiamo dare una risposta globale alle sfide globali che il mondo sta affrontando“.
L’inquilino della Casa Bianca ha segnalato una brusca rottura con la politica dell’era Bush a partire dal rapporto con l’Onu. Per Obama le Nazioni Unite possono avere un ruolo chiave nella ricerca di una soluzione ai grandi problemi globali – dal clima alla alla proliferazione nucleare – che minacciano il pianeta.

IL MONOLOGO DEL DITTATORE
Il primo intervento di Gheddafi al palazzo di vetro si è invece trasformato in uno show plateale e interminabile – i 15 minuti previsti sono diventati oltre 90 ma non è un primato: Fidel Castro parlò nel 1960 per quattro ore e mezzo – dove il leader libico ha accusato l’Onu di non essere riuscita a prevenire “65 guerre” dalla sua nascita. Gheddafi ha definito “Consiglio del Terrore” il Consiglio di Sicurezza, proponendone l’abolizione. Ha poi accusato le potenze occidentali di avere inventato in laboratorio il virus dell’influenza A “a scopi militari”. Gheddafi ha avuto invece parole di elogio per Obama (“un figlio dell’Africa” e “un raggio di luce nel buio”) esprimendo il suo desiderio perché resti “presidente per sempre”. Il leader libico ha salutato anche l’accordo raggiunto con l’Italia comprendente il pagamento di danni per le sofferenze subite dai libici sotto il fascismo. Da notare che durante il discorso di Gheddafi numerosi delegati hanno lasciato l’aula della Assemblea, lasciando funzionari minori.

BERLUSCONI
Anche il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha elogiato Obama, nel suo intervento, dicendo che il presidente americano “ha parlato con il cuore e con grande slancio ideale”. Berlusconi ha tracciato un panorama dei risultati del G8 e dei progressi ottenuti su temi cruciali come l’epidemia e il clima. Ha inoltre indicato gli obiettivi italiani per il G20 sottolineando la necessità di un “miglior coordinamento per affrontare la governance mondiale della economia, aprendola a tutti i paesi principali“.

SARKOZY
Nel suo intervento il presidente francese Sarkozy ha proposto ai Paesi dell’Onu di spingere per una riforma del Consiglio di Sicurezza “almeno provvisoria” entro la fine del 2009. Sarkozy ha detto che “la crisi ci obbliga a fare prova di immaginazione e di audacia” nella creazione di una nuova forma di governance mondiale. Secondo il capo di Stato francese “i Paesi più sviluppati non possono pretendere di governare da soli l’umanita” e occorre allargare la rosa dei membri permanenti e non permanenti del Consiglio di Sicurezza.

LE PROTESTE FUORI DAL PALAZZO DI VETRO
All’esterno del Palazzo di Vetro si sono intrecciati come sempre i cortei di dimostranti con Gheddafi e il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad come bersagli principali. A manifestare contro il leader libico sono stati anche alcuni familiari di vittime della strage di Lockerbie. Ma c’erano anche, altrove, gruppi pro-Gheddafi animati dagli attivisti della Nazione Islamica. Migliaia di persone, in un mare di drappi verdi, hanno protestato a New York anche contro il presidente iraniano che ha parlato all’Assemblea solo nella tarda serata.

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