Capire qual è il sistema fotovoltaico più adatto ad uno specifico luogo per permettere di ottimizzare questa tecnologia e rendere sempre più efficiente la produzione di energia dal sole. E’ questo l’ obiettivo raggiunto dai ricercatori del Dipartimento di Elettronica e Informazione guidato da Sergio Brofferio del Politecnico di Milano, che hanno realizzato una sorta di ‘Gallo’ hi-tech, un nuovo strumento di misura chiamato ‘Gallo fotovoltaico’ che, proprio come il volatile del pollaio, al sorgere del sole, analizza le prestazioni dei pannelli fotovoltaici inviando dati e informazioni via Wireless o Gsm.
COME FUNZIONA IL GALLO FOTOVOLTAICO
In particolare, il sistema di valutazione prevede che due moduli fotovoltaici, anche diversi, sono collegati allo strumento che misura le loro prestazioni, quali potenza, tensione o corrente elettrica. “Questi dati, assieme a quelli ambientali, come l’ irradiazione solare e la temperatura, – spiega il Politecnico di Milano – vengono poi trasmessi al valutatore in tempo reale“.
L’ AUTOALIMENTAZIONE SOLARE
“Per renderlo piu’ autonomo, il ‘Gallo’ – continua l’ Ateneo meneghino – può essere inoltre autoalimentato dagli stessi pannelli fotovoltaici esaminati, mentre una batteria di back-up garantisce il funzionamento durante brevi periodi di oscuramento. L’ auto-alimentazione, quindi, rende ancora più significativo il nome dello strumento che deve funzionare solo quando il Sole è sopra l’orizzonte, proprio come accade ai galli di un pollaio“.
RENDIMENTO E VARIAZIONE SOLARE
Il dispositivo, inoltre, “consente di effettuare una scelta veramente oggettiva dei moduli fotovoltaici più idonei allo specifico luogo, in quanto la valutazione viene condotta in contemporanea“.
Il rendimento di un modulo fotovoltaico dipende infatti dalle caratteristiche istantanee della radiazione solare. Con cielo parzialmente nuvoloso, ad esempio, le componenti spettrali vicine al violetto diventano comparabili con quelle predominanti a cielo terso, mentre la temperatura dell’ ambiente influenza quella del modulo il cui rendimento decresce al crescere della temperatura.
“Ogni tecnologia – sottolinea il Politecnico – presenta quindi un proprio comportamento specifico per cui nella pianura padana sarà meglio utilizzare una tecnologia diversa da quella idonea a una zona di montagna“.
IL GALLO IN VALIGIA
Ma il ‘Gallo fotovoltaico’ ha anche un altro punto di contatto con il gallo in penne e ossa. Il ‘Gallo fotovoltaico’, infatti, e’ completo di tutti i suoi componenti e trova posto in una valigia-trolley, quindi puo’ essere facilmente trasportato e funzionare in qualunque luogo.
Info: www.polimi.it