L’ acoro nano è una piccola pianta rizomatosa, originaria dell’ Asia, che non supera i 20-30 centimetri di altezza. E’ caratterizzata da un fogliame rado, lineare, sottile, che ricorda quello delle graminacee. Si coltiva soprattutto la varietà screziata, di bianco o di giallo, denominata Acorus albovariegatus.
LA POSIZIONE
L’ acoro si pianta in posizione luminosa, ma sopporta anche la mezz’ ombra. Si adatta a un ampio ventaglio di temperature, da quelle più calde tipiche dell’ estate a quelle più fresche, come i classici 20° dell’ appartamento in inverno.
Generalmente preferisce una situazione fresca e soprattutto ben areata.
LE CURE
Il terriccio deve essere costantemente umido per evitare che le foglie si secchino. Questo non significa bagnare tutti i giorni, ma, ad esempio, usare un sottovaso in cui vi sia normalmente un dito d’ acqua. Basta questo accorgimento per mantenere il terreno umido e creare un microclima fresco. Da primavera e per tutta l’ estate, è bene fornire del fertilizzante ogni due settimane.
COME CONSERVARLA
Se durante l’ inverno la pianta si trova in un ambiente abitualmente caldo, durante l’ estate beneficierà nell’ essere portata all’ esterno, interrando parzialmente il vaso o ponendola in una posizione fresca e riparata a mezz’ ombra.
In primavera, se il vaso appare troppo piccolo, va rinvasata usando un terriccio a base di torba.
GLI EVENTUALI PROBLEMI
Se le punte delle foglie ingialliscono e seccano, può esser colpa dell’ aria troppo secca o del ragnetto rosso; in entrambi i casi basta aumentare l’ umidità dell’ aria, vaporizzando frequentemente il fogliame e ponendo il vaso su un letto di ghiaia mantenuta umida. L’ evaporazione dell’ acqua produrrà un microclima di cui la pianta beneficierà subito.
Fonte: Piante in casa