Il Parmigiano-Reggiano si fa con il latte. E il latte viene dalle mucche. Fin qui nulla di nuovo. Ma il punto è che le mucche del Consorzio del Parmigiano Reggiano mangiano ogni giorno soia Ogm della Monsanto. Gli organismi geneticamente modificati contaminano, in questo modo, la filiera di produzione e, dai laboratori della Monsanto, arrivano spediti sulle nostre tavole. Questa l’ accusa che Greenpeace fa ad una delle maggiori e più amate aziendi italiane dal suo sito.
“Il Parmigiano-Reggiano, uno dei prodotti italiani più famosi e apprezzati al mondo – sicuramente uno dei prodotti più imitati – viene fatto utilizzando Ogm nella filiera produttiva! – accusa Greenpeace – È in gioco la genuinità di un prodotto della nostra tradizione, che ha fatto della qualità il suo punto di forza. Bisogna agire subito per difendere il Parmigiano Reggiano e salvarlo dalla trappola degli Ogm.”
Ecco il rapporto di Greenpeace sul caso Parmigiano Reggiano.
Stefano 29 Maggio 2009 il 21:46
E allora? pure i maiali del San Daniele, le vacche del grana padano, del resto se non è possibile distinguere il latte di mucche nutrite a soia GM rispetto a quelle alimentate a soia convenzionale perchè il prodotto è identico non vedo cosa cambi per il consumatore.
E tra l’altro questi animali alimentati da dieci anni a soia gm sono la riprova di come queste colture siano assolutamente innoque, non pensate infatti che gli allevatori del parmigiano avrebbero smesso di nutrire le proprie vacche con semi GM se avessero notato malattie o malformazioni nei vitelli
Marco 2 Giugno 2009 il 16:49
Scusate, ma mi pare la solita sterile polemica OGM si perché non fa niente… nessuno ha provato la pericolosità per la salute degli OGM e credo che qui non si metta questo in discussione, ma la devastazione ambientale che procurano è accertata eccome e credo che un m,archio di qualità come Parmigiano Reggiano abbia il dovere di informare i suoi consumatori dell’utilizzo o meno di prodotti OGM.
Tant’è, cari signori, che se comprate del parmigiano con il marchio BIO lo pagate ben di più di quello comune. Qualcuno mi sa dire il perchè?
E allora che la qualità se la guadagnino… Se per mangiare del Parmigiano procuro dei danni ambientali inutili solo perché in questo modo l’azienda ci guadagna e non ho un valore aggiunto sul prodotto lo ritengo sbagliati, ma se a voi piace essere presi per i fondelli per partito preso per difendere un prodotto italiano fate pure… punti di vista.
Io a essere preso in giro non ci sto.
Saluti
Stefano 4 Giugno 2009 il 13:52
Il bio lo paghi di più perchè i costi di produzione sono maggiori, a cominciare dalla certificazione biologica per la quale si pagano non pochi euro, e soprattutto perchè la gente è disposta a pagare di più un prodotto identico convinta di comprare un prodotto “naturale”, miracoli del marketing.
Scusa ma a quali devastamenti ambientali ti riferisci ? Non saranno una panacea ma di sicuro non sono più “antiecologici” delle varietà comunemente coltivate in agricoltura convezionale (anche biologica), anzi se ci riferiamo alle varietà BT, ci consentono di risparmiare sui trattamenti antipiralide (che oltre a essere un costo per l’agricoltore spesso lo sono anche per l’ambiente).
luisa pili 4 Marzo 2010 il 08:22
lo davo volentieri al mio nipotino, ma se non trovo smentite non ne compro piu’.