Rifiuti elettronici: blitz di Greenpeace al dicastero dell’ambiente

di Redazione 60 views0

 Se la Prestigiacomo non va dai rifiuti, i rifiuti vanno alla Prestigiacomo. Visto che sulla questione della raccolta di rifiuti elettronici il ministro fa la bella addormentata, abbiamo deciso di portare davanti al suo ufficio un esempio dei tanti centri di raccolta irregolari che avvelenano l’Italia e il futuro dei nostri figli“.
Così Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace, spiega il blitz attuato davanti al dicastero dell’ Ambiente di venerdì scorso. Gli attivisti di Greenpeace hanno infatti creato davanti l’ ingresso del ministero un centro di raccolta di rifiuti elettronici che, affermano, “riproduce lo stato dell’ 80% dei siti italiani che, secondo l’ inchiesta di Greenpeace, non rispetta tutti i requisiti di legge“.

IL PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO
Computer distrutti, accatastati a terra, stampanti, monitor che rilasciano le sostanze pericolose nel terreno, zone incendiate o razziate per cercare di ricavarne rame o argento. Al centro di questo scenario, un’ attivista vestita da bella addormentata simboleggia il ministro Prestigiacomo che, – sottolinea Greenpeace – nonostante denunce e sollecitazioni, finge di non vedere e rimane inerte“.
E’ da febbraio che sollecitiamo il ministro a emanare il decreto – afferma Polidori – che impone ai negozianti di ritirare gratuitamente un prodotto vecchio in caso di acquisto di un nuovo articolo di consumo. Ma ancora siamo in attesa“.

INCHIESTA HI-TOX
L’ inchiesta ‘Hi-Tox’ di Greenpeace denuncia le irregolarità riscontrate in questa fase di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia. Oltre il 40% dei centri di raccolta visitati da Greenpeace non rispetta i requisiti di legge e un altro 40% ha avuto una valutazione mediocre. Solo il 20% ha ottenuto un giudizio positivo.

IL PARERE DI ERMETE REALACCI
Mi sembra molto giusta l’ azione di Greenpeace sui rifiuti tecnologici. E’ tema di grande importanza ambientale, più volte oggetto di interrogazioni parlamentari anche a mia firma, in cui l’ Italia è in colpevole e ingiustificato ritardo“. Lo afferma Ermete Realacci, responsabile Ambiente del PD, commentando il blitz di Greenpeace davanti al Ministero dell’ Ambiente.

La crescita esponenziale dei consumi di apparecchiature elettriche ed elettroniche e la sempre più rapida obsolescenza di questi prodotti – afferma Realacci – rende improrogabile l’ esigenza di gestire in modo ambientalmente corretto i rifiuti che ne derivano, oggi destinati principalmente alla discarica, evitando la dispersione nell’ ambiente delle sostanze pericolose in essi contenute“.

Realacci sottolinea quindi che “la legge c’ é ed i cittadini già versano il contributo, le imprese e i comuni sono pronti, manca solo che si concludano gli ultimi atti per completare l’ iter legislativo“.

UNA PROPOSTA PER L’ ABRUZZO
Dall’ esponente Pd giunge infine una proposta: “Vista la circostanza del terremoto si può rilanciare con una proposta: le ingenti risorse disponibili generate dai versamenti dei contribuenti per un sistema che di fatto ancora non è operativo, potrebbero essere impiegate proprio a partire dalle zone terremotate per sostenere il sistema di raccolta dei rifiuti proprio a partire dalla regione Abruzzo“.

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