Tutti ne parlano, ma sapete veramente cosa sono e quali sono? Vi proponiamo una piccola guida energetica per scoprire, di giorno in giorno, qualcosa di più sull’ energia pulita a nostra disposizione.
Una fonte di energia è rinnovabile quando il suo sfruttamento avviene in un tempo confrontabile con quello necessario per la sua rigenerazione. A differenza dei combustibili fossili e nucleari, destinati a esaurirsi in un tempo finito, le fonti rinnovabili possono essere considerate virtualmente inesauribili.
COSA DICE LA LEGGE
Il Decreto Legislativo n. 387 del 2003 definisce all’art 2 lettera a) le fonti energetiche rinnovabili o fonti rinnovabili come: le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas). In particolare, per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
TUTTO COMINCIA DAL SOLE
È importante considerare come le forme di energia sul nostro pianeta hanno origine dall’ irraggiamento solare (ad eccezione dell’ energia nucleare).
Dall’ energia solare derivano: l’ energia idroelettrica, che sfrutta le cadute d’ acqua; l’ eolica, derivante dal vento dovuto al disuniforme riscaldamento delle masse d’aria; l’ energia delle biomasse è energia solare immagazzinata chimicamente, attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana.
L’ UTILIZZO IN ITALIA
In Italia poco più del 16% è il consumo interno lordo di energia da fonti rinnovabili. Si colloca, infatti, nella media europea ma deriva per il 65% da fonti idroelettriche e geotermiche, per il 30% da biomasse e rifiuti e appena per il 3% da “nuove rinnovabili”, con un peso dell’eolico pari al 2,1% solare inferiore allo 0,15%.