In attesa del Veggie Pride di maggio – la giornata dedicata ai vegetariani e ai vegani che si terrà a Milano – arriva la notizia che l’ Italia è il Paese europeo con maggiore presenza di “non carnivori”. Secondo le statistiche, un italiano su dieci è vegetariano. Nel complesso, aumentano in tutto il mondo coloro che rifiutano la carne: donne e giovani i più convinti, che portano avanti una precisa scelta etica.
Gli adolescenti americani lo fanno principalmente per gli animali, spinti, qualche volta, dalle crude immagini dei video di YouTube sulle stragi di polli e tacchini, vitelli e agnelli (oltre ad altre specie non commestibili). Secondo alcune stime del governo statunitense, almeno un adolescente su duecento evita di mangiare carne. C’ è poi chi lo fa per spirito animalista, chi per rispetto dell’ ambiente, chi per motivi di salute. E ci sono già le premesse per una nuova Veggie Generation…
VEGETARIANI IN ITALIA
In Italia, secondo l’ Eurispes, sono oltre sei milioni (circa il 10% della popolazione) i vegetariani. Secondo le stime dell’ Unione vegetariana europea, l’ Italia è inoltre al primo posto, seguita dalla Germania con il 9%. Secondo le previsioni, nel 2050 gli italiani vegetariani potrebbero arrivare addirittura a 30 milioni grazie all’ arrivo della veggie generation.
“La sensazione — commenta Luciana Baroni, presidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana — è che, proprio perché fanno una scelta ideologica, i più giovani sono più spesso vegani, escludono cioè dalla loro dieta anche uova e latte. Pensano al benessere globale degli animali e ritengono che il solo non mangiar carne non elimini completamente le loro sofferenze“.
C’ E’ VEGETARIANO E VEGETARIANO
Perché i vegetariani non sono tutti uguali: i classici non mangiano né carne né pesce, ma accettano latte e uova; i vegani invece escludono anche questi ultimi e spesso evitano anche tutti gli altri prodotti di origine animale, come pelli o cuoio; ci sono poi i crudisti o i fruttisti, che ammettono soltanto particolari categorie di cibi (rispettivamente, solo vegetali crudi o solo frutta e semi).
L’ IDENTIKIT DEL VEGETARIANO ITALIANO
Secondo il Corriere della Sera, si tratta molto spesso di donne, con livello di istruzione medio-alto. Si trovano maggiormente al Nord o al Centro.
“Il crescente interesse per il vegetarianesimo — aggiunge Luciana Baroni — è favorito anche dal fatto che quell’ aura di paura nei confronti di queste abitudini alimentari si è piano piano dissolta alla luce delle evidenze scientifiche e in realtà non esiste nessun pericolo concreto nell’ abbracciare questo tipo di alimentazione».
Ma lo scetticismo resiste, specialmente in tema di alimentazione degli adolescenti.
“Certo, i giovani vegetariani sono in aumento — conferma Andrea Ghiselli, ricercatore all’ Inran, l’ Istituto italiano per la ricerca e la nutrizione nonché esperto di un forum sulla nutrizione del Corriere Online — e sono soprattutto ragazze che spesso lo fanno per moda. Ma devono fare attenzione: i maschi in particolare rischiano carenze soprattutto di calcio, le femmine di ferro. Se la dieta è vegetariana ma include prodotti animali ed è variata non ci sono particolari pericoli. Ma un vegano non può fare di testa sua: se decide di esserlo è bene che pianifichi la sua dieta con un nutrizionista“.
Le linee guida dell’ American Dietetic Association dicono che le diete vegetariane e vegane sono appropriate per tutti i periodi della vita, comprese l’ infanzia e l’ adolescenza, a patto che siano ben equilibrate e che eventuali deficit di vitamina B12, cui vanno incontro soprattutto i vegani, siano prevenuti con supplementi vitaminici.
SALUTE O ECOLOGIA?
Gli esperti francesi dell’ Istituto della nutrizione, per voce del vicepresidente Bernard Guy Grand, ricordano che una serie di studi epidemiologici dimostrano come i vegetariani siano meno soggetti a ipertensioni arteriosa e a problemi cardiaci e abbiano minori rischi di obesità e di diabete di tipo 2.
Ma in Francia, come in Italia, la scelta salutista lascia spazio sempre più spesso a una motivazione di tipo ecologista. Decisamente in calo, rispetto agli anni passati, le motivazioni di tipo filosofico-religioso.
Insomma, si sta facendo strada il concetto di alimentazione ecosostenibile.
I FLEXITARIAN, VEGETARIANI PART-TIME
Negli States si stanno invece diffondendo i vegetariani part-time: si chiamano flexitarian e mangiano carne o pesce non più di due volte alla settimana.
Al gek 19 Febbraio 2010 il 21:35
In questo caso…sono fiero d’essere italiano!
Simo 28 Ottobre 2011 il 11:35
Sembra che siamo davanti ad una vera e propria presa di coscienza. I vegetariani e la scienza vegetariana ci mettono davanti ad una questione etica. Infatti una volta compreso che per vivere sani non è necessario mangiare carne, dobbiamo chiederci se sia giusto o meno continuare a uccidere animali per la mera soddisfazione del nostro palato o diventare erbivori e nuocere il meno possibile all’ambiente. Chi vivrà vedrà.