Il cioccolato si fa buono, non solo per chi lo mangia, ma anche per chi lo fa. Promotrice di quest’ iniziativa su grande scala nel mondo della pasticceria è l’ azienda italiana Icam che, dal 17 al 21 gennaio ha partecipato al Sigep (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazioni Artigianali) di Rimini.
Icam è infatti una delle principali aziende italiane produttrici di cioccolato, licenziataria del marchio Fairtrade rilasciato da Fair-trade Italia, l’ ente di certificazione dei prodotti equosolidali aderente al FLO (Fairtrade Labelling Organizations), che coordina a livello internazionale i marchi di garanzia.
Impegnata da tempo nel promuovere il commercio equosolidale, L’ azienda da anni utilizza il cacao proveniente da piantagioni dell’ Africa, del Centro America e del Sud America, ed, in particolare, della Repubblica Dominicana. Il cioccolato certificato Fairtrade viene prodotto con le stesse ricette e gli stessi metodi del cioccolato convenzionale: ciò che cambia è il progetto di gestione del commercio.
La storia di Icam
Tutto è nato dai primi interventi realizzati con la Cooperativa Conacado. La Repubblica Dominicana era da sempre stata una delle culle del cacao, con una grande ricchezza genetica e un ottimo cacao, ma si era persa la tradizione della fermentazione: la produzione era di scarsa qualità, non interessante e quindi poco remunerata.
Dal 1988, Icam ha affiancato la cooperativa Conacado per implementare e mettere a punto la fermentazione del cacao. La qualità del cacao è migliorata al punto da ottenere l’ inserimento nel “Fine or Flavour” da parte di I.C.C.O. – International Cocoa Organization -, e ottenere certificazioni biologiche. L’ accesso al mercato dei prodotti di alta qualità ha permesso di migliorare il riconoscimento economico nella vendita del raccolto.
Questo caso è stato un esempio per tutta l’ isola, imitato da altri operatori, in particolare dai più grandi. Innescato il circolo virtuoso, la Repubblica Dominicana è anche diventata il più importante Paese del mondo per la produzione di cacao da agricoltura biologica, con più di 10.000 contadini associati.
Oggi le condizioni di vita dei piccoli produttori di Conacado sono migliorate, e anche il livello di scolarità dei loro figli è cresciuto.
Sulla base di questa e di altre esperienze in altre regioni del Sud del mondo, Icam ha pensato di proporre, proprio in occasione del Sigep 2009, le coperture certificate Fairtrade ai laboratori di pasticceria per coinvolgere i propri clienti e stimolare la sensibilità verso i temi dello sviluppo sostenibile diffondendone la cultura.
Icam è ad oggi la prima azienda in grado di coinvolgere le pasticcerie in un progetto di Commercio
equosolidale, permettendo loro di accedere alla certificazione Fairtrade e al relativo utilizzo commerciale del marchio.
Il progetto Icam
In cosa consiste concretamente il progetto?
Innanzitutto, l’ acquisto, da parte dei laboratori di pasticceria, della copertura del cioccolato Icam certificato Fairtrade necessario per la propria produzione pasticcera. Icam fornirà ai laboratori degli appositi bollini, che i pasticceri potranno applicare esclusivamente ai prodotti contenenti il cioccolato certificato. Questo rappresenterà la garanzia per il consumatore di stare acquistando un prodotto equosolidale di qualità. Infine, i pasticceri dovranno compilare un foglio di lavorazione dei prodotti Fairtrade, da inviare all’organizzazione stessa per renderne tracciabile la vendita. Con la lettera di impegno sottoscritta dai pasticceri che aderiranno all’iniziativa, Fairtrade potrà eseguire controlli direttamente nei laboratori, ad ulteriore garanzia per il consumatore.
I pasticceri equosolidali saranno riconoscibili dal bollino in esposizione: da oggi, dunque, andare in pasticceria non sarà più un “peccato” di gola.
Fairtrade Italia 15 Aprile 2009 il 15:56
Grazie per aver segnalato il cioccolato del commercio equo!